BLOG APERTO A TUTTI!!

"AUTUNNO" foto di Attilio Pietrogiovanna

AGNER e DINTORNI , vuole essere uno spazio a disposizione di abitanti e frequentatori di questi luoghi.
Ovviamente questo vale anche per associazioni, amministratori locali e per tutti coloro abbiano da proporre tematiche inerenti l'Agordino.
E sopratutto vogliano promuovere tante lodevoli iniziative spesso note ai soli abitanti del paese in cui si svolgono!

Inviateci tramite e-mail il programma di quanto organizzate, con molto piacere, sarà inserito quanto prima su Agner & Dintorni..


domenica 6 marzo 2011

POLLAZZON NOE'

Di Cherubino Miana




Pollazzon Noè nel suo studio a Digoman



Nato a Voltago, si diplomò in materie tecniche (P. Minerario), anche se nel sangue sin da piccolo aveva il gusto dell’arte. Seguì diversi lavori nei cantieri come topografo. Quelli che amava ricordare con una certa frequenza e nostalgia erano siti in Argentina ed in Svizzera.


Proprio nei periodi passati in cantiere nacque anche il gusto della poesia, scritta sia nella madre lingua che in spagnolo. Poesie che Lui aveva raccolto e conservato gelosamente e che leggeva volentieri agli amici più intimi.





Tornato a fine lavoro nel paese natio, riprese in mano la sua passione di un tempo, la pittura, gli acquerelli, le tempere ed i disegni a carboncino o china.


Appassionato di fiori, dipinse le varietà coltivate o selvatiche con i colori che solo la sua notevole arte ed il suo spirito di osservazione sapeva cogliere. E guardando i suoi quadri, diceva che il geranio più bello lo aveva dipinto per il fratello Pietro. (M.Cherubino.)




La passione di Noè era la natura che lo circondava. Sia dove abitava nella frazione di Digoman che nei centri storici vicini lui sapeva trarne gli spunti per un quadro ad olio, per un acquerello, per uno schizzo a china. 
In lui c’era l’arte che era emersa faticosamente in quanto sin da giovane non aveva potuto seguire il percorso che lui avrebbe voluto, dedicarsi esclusivamente alla pittura. 


Ma la prepotenza con la quale l’arte riuscì ad emergere dal suo animo negli anni della pensione lo pose in primo piano tra gli artisti agordini.












 Il Bosco

Nelle selve ben ombrose
Nel silenzio delle cose
Siedi e guarda senza posa
La natura misteriosa

Al profumo del fogliame
verde, giallo e color rame
Cerca, e in essa troverai
Quello che non hai avuto mai

Mira il color del raggio
Che frastagliasi nel faggio
E rischiara il muschio molle
Di questo amato colle

Guarda quei riflessi
Quella gamma di colori
Sfolgoranti e complessi
Di silvestri e puri fiori.

Noè Pollazzon
01.01.1952


Pensiero d’amore

Nell’insonia delle notti
Vo pensando agli occhi neri
che profondi come dotti
san nasconder i pensieri

Ridon essi con la bocca
Smeraldina e rotondetta
beato chi la tocca
Con bacio ed una stretta

San infonder cose belle
di boutade e di chiaror
come in ciel brillan le stelle
di gioie e spasmi d’amor

Qual è l’ardor che preso
son del visetto immacolato
dallo sguardo senza peso
dal passo svelto e snoccolato

E’ passione o sentimento
che sto provando dentro il core?
dell’alternativa non me ne pento
ho scoperto:E’ amore, è amore

Noè Pollazzon
09.04.1949

venerdì 4 marzo 2011

AGORDINO - DOLOMITI EMOZIONI D'INVERNO

Dal sito www.agordino.bl.it

CARTINA INVERNALE DEL TERRITORIO

L'Agordino d'inverno è uno splendido territorio tutto da scoprire….con bellissime piste da sci, panorami unici e mozzafiato, siti di notevole interesse culturale e mirabili fenomeni naturali che lo rendono affascinante e misterioso.

E' così possibile, in un crescendo di interesse, conoscere scorci, angoli, luoghi remoti e punti panoramici che possono altrimenti sfuggire a chi, percorrendolo, gli rivolge solo uno sguardo superficiale.

Questa carta vuole quindi essere una valida fonte di informazioni, che trovano compendio in quelle già pubblicate nella carta estiva e costituisce un ulteriore passo verso la realizzazione di quella banca dati, turistici e culturali dell'Agordino, che georeferenziati (associati cioè alle coordinate dei luoghi) rappresenta l'obbiettivo finale di tutto questo lavoro.

Si sono riportate quindi alcune indicazioni relative agli itinerari sci alpinistici e con le ciaspe, i punti di interesse paesaggistico per l'affascinante fenomeno dell'enrosadira, i centri storici, i punti di interesse dei paesi e le leggende delle dolomiti che costituiscono un ciclo narrativo articolato che trova riscontro solo nelle famose saghe del nord europa.

Ed ancora il cielo stellato delle Dolomiti, l'Agordino è un territorio eccezionale per l'osservazione notturna, sia per il limitato inquinamento luminoso, sia per la limpidezza cristallina dell'aria, così diventa un piacere nelle serate terse alzare il naso al cielo per contemplare, tra lo scenario delle montagne, le profondità dell'universo.

La carta perciò offre l'occasione a chi vive o trascorre qualche giorno nell'Agordino di percorrere le valli per scoprire le mille sfaccettature ed i mille luoghi incantevoli permeati di storia e cultura che rendono unico questo territorio così straordinariamente ricco di bellezze naturali


Luca Luchetta
Presidente della Comunità Montana Agordina

Cartina Invernale - fronte : CLICCA QUI

Cartina Invernale - retro : CLICCA QUI

AGORDINO - DOLOMITI UN MUSEO A CIELO APERTO

Dal sito www.agordino.bl.it

CARTINA ESTIVA DEL TERRITORIO

Chi percorre l'Agordino per la prima volta o per consuetudine, spontaneamente è portato a posare lo sguardo sullo splendido paesaggio che lo circonda e che si caratterizza sia per la naturale bellezza del territorio che per le sapienti trasformazioni che l'uomo nel tempo ha saputo operare.

L'Agordino, museo a cielo aperto, è il risultato di un lungo processo d'interazione tra la montagna, ricca di forme e colori e l'opera secolare di trasformazione condotta dall'uomo per renderla vivibile.

Questo binomio si esalta nel disegno antropico dei boschi e degli abitati e trova una concreta applicazione nelle chiese e nei musei che raccontano la storia delle “vile” e dei paesi.

Così all'inizio del terzo millennio, il turismo, che è la naturale vocazione dell'Agordino, abbraccia quella dimensione di sostenibilità che deriva dalla valorizzazione di tutte quelle realtà che, poste a sistema, costituiscono il cuore pulsante delle Dolomiti.

Con questa piccola, ma significativa pubblicazione, si è voluto pertanto rendere merito alla storia dei nostri paesi e alla nostra civiltà alpina, ampliando l'orizzonte, con un occhio di riguardo per valligiani e turisti, verso la cultura locale di questo prezioso spazio-universo che è l'Agordino.

La pubblicazione vuole essere solo un primo passo per una ben più ampia raccolta di contenuti e temi su questa terra che desidera affrontare a testa alta le sfide del futuro, certa che la via del turismo sostenibile, anche alla luce del recente riconoscimento UNESCO, sia la strada maestra da percorrere.

Luca Luchetta
Presidente della Comunità Montana Agordina

Cartina Estiva - fronte : CLICCA QUI

Cartina Estiva - retro : CLICCA QUI

mercoledì 2 marzo 2011

Cronoscalata Frassenè - Malga Losch

Sabato 5 Marzo: prima edizione della cronoscalata invernale Frassenè->Malga Losch (Rifugio Scarpa), valida come quarta ed ultima prova del Trofeo Kiwi.
Trattasi di una gara di Sci Alpinismo e Ciaspe NON competitiva.



Cliccare sulle foto per ingrandirle.

NB: Oltre che con le modalità indicate nella locandina, ci si può iscrivere alla gara dal sito http://www.sciclublavalleagordina.com/

Date le scarse condizioni di innevamento si consiglia di chiamare per esser sicuri che la gara si terrà regolarmente o per sapere se subirà modifiche di percorso o di data.

AGORDINO NASCOSTO

Agordino,  Cuore delle Dolomiti.. stupendo angolo di paradiso, racchiuso tra meravigliosi boschi e vette maestose, riserva sorprese spettacolari anche nei punti più nascosti e dimenticati.









Nell' Agordino oltre alle note Miniere della valle Imperina, nel corso degli anni vi sono state molteplici aperture di miniere e gallerie varie.

Nelle gallerie più vecchie e chiuse da moltissimo tempo, oggi si possono fare anche questi ritrovamenti...

Le famose perle di grotta










Cliccando il link sottostante, parte la presentazione di tutte le foto inserite.


Buona visione!




Un sincero grazie MANUEL CONEDERA autore delle foto e al gruppo SPELEOLOGICO CAI di Feltre per la concessione delle stesse in esclusiva al gruppo dei DIGOMANER 



NB: NON SIAMO IN GRADO DI INDICARE IN NESSUN MODO L'UBICAZIONE E ULTERIORI NOTIZIE RELATIVE A DOVE SONO STATE SCATTATE QUESTE FOTO!


sabato 19 febbraio 2011

5° "Valle di San Lucano sotto le stelle"


Non so se c'è neve a sufficienza comunque vi segnalo per stasera, sabato 19 febbraio, la 5° edizione di "Valle di San Lucano sotto le stelle": ciaspolata organizzata dal Cai di Agordo, gratuita e aperta a tutti. E' una facile e suggestiva passeggiata sotto le imponenti pareti dell'Agner e delle Pale di San Lucano. La partenza è fissata alle 19:30 dalla località "le peschiere" nei pressi del bar AfterHour, dopo Taibon all'ingresso della Valle di San Lucano. Previsti, come nelle ultime edizioni, centinaia di partecipanti!

(cliccare sulla foto per vederla in dimensioni maggiori)

domenica 13 febbraio 2011

GLI SPIRITI DELLE CONTRADE



Di Cherubino Miana

IL TEMPO

Il tempo, il tempo si sa, forse una volta che si misurava con una meridiana posta sul muro di casa era più lento nel passare, meno preciso degli orologi digitali che cambiano automaticamente le ore, il sole con i suoi raggi rifletteva l’ombra del chiodo tra un’ora e l’altra ed era il contadino o l’artigiano o la donna dai mille impegni quotidiani che
valutavano ad occhio il trascorrere delle ore, poi a mezzogiorno il campanone della vecchia chiesa dava il giusto avviso a coloro che sparsi nei campi o nei boschi dovevano tornare nelle case di pietra per una fetta di polenta, o sedersi sotto un faggio, la dove il muschio era asciutto e morbido, per aprire un tovagliolo bianco di ruvida canapa e cogliere il pranzo sempre molto scarso. Le meridiane un po’ impallidite misurano ancora il tempo in queste contrade, un tempo che s’è fermato all’ieri, con i segni di una vita vissuta negli stenti e lasciata per lo sperato aldilà o spostata in contrade più o meno ospitali, magari perse in città, dapprima troppo grandi per spiriti semplici cresciuti tra prati e boschi, saziati con latte di mucca e polenta di granturco. Poi anche le città nell’abitudine o nella rassegnazione, hanno preso dimensioni più umane e hanno cercato di domare lo spirito di chi, qui nelle contrade tra i boschi è cresciuto, ma il vero spirito qui è rimasto, spoglio di entusiasmi giovanili, rassegnato magari, ma il seme era germogliato in questi campi e le radici non si riesce ad estirparle completamente. Come un vecchio sambuco che mai s’estingue perché la vitalità che esso ha è tremendamente forte, così lo spirito di questi nostri vecchi è rimasto o è ritornato in queste contrade, quello dei figli o nipoti forse no, loro sono 32>cresciuti nello smog di altre contrade dove le polveri sottili ti si infilano nelle radici e ti seccano l’animo ed i sentimenti, loro tornano l’estate quando nei palazzoni il caldo ti cuoce le membra o quando le fabbriche ad agosto cercano un po’ d’aria ossigenata, tornano, girano senza ricordare, guardano senza vedere, non si fermano a pensare: il tempo della raccolta delle pietre nei prati, pietre nere dapprima ammucchiate in lunghi muretti divisori tra un confine e l’altro, raccolte solo per guadagnare un po’ di terra per il fieno o per un piccolo campo per le patate, i fagioli o il granturco. Poi ripulite e 
trasportate dove s’era deciso di costruire un pezzo di stalla o casa, scelte nelle pezzature, quelle più piatte ed allungate per la fondazioni o gli spigoli del fabbricato, per garantire la tenuta della struttura, messa assieme con malta di calce, tutta proveniente dalla vecchia calchera ancora visibile lì sopra, vicino al buco lasciato dalla cava. Pietre che non sempre si son potute utilizzare, perché la vita, nonostante la meridiana, correva si più lenta, ma era anche più breve, dopo i quaranta rischiavi di essere vecchio, bacato dalla pussiera o da qualche bronchite trascurata presa nelle giornate di pioggia o neve e mai curata nelle stanze ghiacciate di un inverno troppo lungo. Allora le pietre rimanevano, talvolta per chi veniva dopo, ma per lo più, con il cambiare dei tempi, come inamovibili mausolei a ricordo della storia d’un tempo. Strade e viottoli rimasti vuoti e popolati solo dallo spirito vivente di chi con tanta fatica vi è vissuto. Si potrebbe dire, fermandosi un attimo a guardare ed ascoltando la voce del poeta…”...e vanno pei tratturi antichi al piano……” e così, prendendovi per mano, vi voglio accompagnare per questi sentieri, 
nell’incontro con gli spiriti, che si sente, vivono ancora intorno a noi


"PER LEGGERE IL  SEGUITO  CLICCARE SUL LINK QUI  SOTTO"


venerdì 11 febbraio 2011

Mondeval in pericolo


Amici agordini degni di fiducia mi segnalano il rischio che vengano costruiti degli impianti sciistici nell’area del Mondeval, con degli effetti devastanti sul paesaggio e sull’equilibrio naturalistico (tra la fauna selvatica è segnalata l’aquila reale, esiste una notevole flora nei pascoli d’alta quota). Per non parlare dell’importanza archeologica del sito, oggetto costante di studio, testimonianza di transumanza preistorica.
E’ vero che il Mondeval è fuori dal territorio “di competenza” del nostro Blog, però la eventuale realizzazione del progetto costituirebbe un brutto precedente, anche per noi. E’ incoraggiante la mobilitazione già in corso (CAI in primis), ma più siamo meglio è, ovvio.
Se gli impianti venissero realizzati mi sembrerebbe un bruttissimo segnale nei confronti dell’Unesco, che ha “appena” dato la nomination alle Dolomiti! E, si sa, l’Unesco può anche depennare dalla lista dei “Patrimoni dell’Umanità”, è già successo! E allora “niente schei”!
Chi vuole firmare per contrastare il progetto ha solo da cliccare su http://www.firmiamo.it/pelmo-mondeval-liberi-dagli-impianti
Saluti
Giorgio Casera

lunedì 7 febbraio 2011

L'ultima DIGOMAN

 Non tutti saranno a conoscenza che una volta esisteva 
anche il cognome DIGOMAN. 



Ecco cosa scrive Attilio Pietrogiovanna al riguardo:

....nella casa di fronte alla porta della chiesa, la casa sulla roccia, una delle prime case di Digoman assieme a quella del bepo e dei Pollazzon (bersoi)
-al piano terra viveva una vecchietta che chiamavamo gioaneta(giovanna).
-la casa era come il caselo, tutta nera di fuliggine, quando entravi non si vedeva niente, appena appena la vecchia seduta sul larin con un po' di fuoco , che si cucinava qualcosa...patate..raf...erbe.
-questa vecchietta si chiamava di cognome DIGOMAN
- fu l'ultima persona a portare questo cognome.
-non era sposata ed a Digoman non aveva parenti, ma in quel di Denik (Zenìch) aveva delle nipoti e forse ora dei pronipoti.
- ma con questo cognome mai piu' nessuno.


http://www.facebook.com/photo.php?fbid=203652872981213&set=o.127815760432&theater


Qualcuno ha qualche ulteriore notizia in merito?

domenica 30 gennaio 2011

Sardinia connection...

di giorgio casera

… con l’Agordino, naturalmente. No, non è il titolo di un film di spionaggio o di mafia, ma il nome, un po’ di fantasia, della relazione instauratasi tra l’Agordino e la Sardegna per effetto del lavoro che i Periti usciti dall’Istituto Minerario di Agordo hanno svolto nelle miniere dell’isola in un periodo di circa 100 anni, dalla metà circa dell’Ottocento fino agli anni ’60-’70 del secolo scorso, periodo delle chiusure.



Si sa che la Scuola Mineraria di Agordo fu fondata per soddisfare la richiesta di tecnici che veniva dalle vicine miniere di Val Imperina. Quando però il numero dei diplomati della scuola superò le capacità di assorbimento della miniera, i periti dovettero rivolgersi altrove per il lavoro, in pratica in tutto il mondo. In Italia le destinazioni più comuni furono la Toscana e, appunto, la Sardegna.

Sono stato recentemente all’Archivio Storico delle Miniere ad Iglesias, su richiesta dell’Associazione dei Periti Minerari di Agordo, per rilevare “tracce” del passaggio di Periti Agordini diplomatisi nei primi anni del ‘900 (l’intenzione, da quanto capisco, è realizzare una monografia che racconti le vicende di questi periti “storici”). Sono rimasto impressionato nel riscontrare, nei libri matricola delle varie società minerarie (quelli dove si registrano i dipendenti) quanti periti agordini formassero i quadri tecnici per il lavoro in miniera.
Cognomi e luogo di nascita erano rivelatori: solo per il periodo della mia ricerca (1880 – 1930) ho trovato Angoletta e Fossen di Rivamonte, due Sorarù di Rocca Pietore, Dalla Porta e Larese di Agordo, diversi Marcon e un Ferrandi di Gosaldo, Todesco di La Valle, Casera (mio padre) di Voltago, Alchini di Cencenighe, Pianezze di S.Tomaso Agordino, Valt e De Pellegrini di Falcade etc etc (e potrei continuare), come si vede da tutti i comuni della valle del Cordevole.



Carlo Todesco (La Valle) e Daniele Casera (Voltago) con le famiglie a Gennamari (CA) nel 1933

Il più “antico” è un Giovanni Angoletta, diplomato nel 1886, seguito da un Fossen, nel 1892. Sono ambedue di Rivamonte, il che non sorprende, visto che là la tradizione mineraria era particolarmente viva.
Ho consultato libri matricola, rapporti di lavoro mensili, ma anche documenti su svaghi e di attività di circoli di dopolavoro.
Il documento più curioso che ho trovato è la lettera di un perito che per recarsi dalla miniera di Gennamari, dove lavorava, a quella di Ingurtosu, dove c’era la Direzione (ambedue si trovano nell’Iglesiente), per fare il rapporto serale, dovendo percorrere a piedi due Km di strada in mezzo alla macchia mediterranea, chiedeva “la scorta di una guardia armata, contro i banditi e contro i cinghiali”!


In seguito, intendo dagli anni ’30 in avanti, i periti agordini sono stati sempre di più. L’attività delle miniere, prima per l’autarchia decisa dal regime, poi, dopo la guerra, per la ripresa, è stata spinta al massimo e quindi ha richiesto sempre nuovo personale. Forse farò una prossima ricerca su questo periodo, ma per intanto, fidandomi soltanto della memoria di ragazzino (a cavallo tra anni ’40 e ’50) non posso dimenticare che per casa nostra ad Ingurtosu (una delle miniere più attive) passavano a salutare tanti “agordini” tra cui citerò i nostri paesani di Voltago Livio Comina, Noè Pollazzon, Gino e Gianni Miana, Elio Da Campo (questi ultimi lavoravano a Montevecchio, a pochi chilometri).



Giovani e vecchi "agordini" al Pozzo Gal di Ingurtosu nel 1952: Domenico Nascimben (col pizzo, La Valle) e Daniele Casera (con gli occhiali scuri)

Come vivevano i nostri in Sardegna? Direi piuttosto bene (a parte la durezza del lavoro, ma ai tempi non c’erano alternative!). La posizione nel lavoro era di rilievo: in genere il ruolo era di Capo Servizio Interno (cioè nei pozzi o in galleria), che riportava direttamente al Direttore della miniera, e non di rado si acquisiva la dirigenza; e questo significava, nel paese che viveva in simbiosi con la miniera, automaticamente il riconoscimento del grado sociale corrispondente. I paesi, è vero, erano generalmente piccoli e non vicinissimi ai grossi centri, quindi un certo senso di isolamento si poteva sentire, ma forse non più di quello provato nei nostri paesi in montagna. In più, grazie alla presenza di lavoratori e delle loro famiglie provenienti da tutte le zone d’Italia, esisteva una mescolanza di culture e tradizioni che si arricchivano vicendevolmente. Quanto ai rapporti con i locali, sobri e riservati ma anche generosi ed ospitali, era facile, per il carattere dei montanari, intendersi.

E’ stato così facile abituarsi al vento, ad inverni più miti, a lunghe estati, al mare. E per tanti è stata l’occasione di formare la propria famiglia. Per questo molti di loro, terminato il tempo del lavoro, hanno deciso di fermarsi in quella che era diventata una seconda “patria”. Ne fanno fede i cognomi che si possono trovare ancora adesso nell’elenco telefonico della Sardegna (vedi anche sito www.gens.labo.net) cui corrispondono evidenti periti agordini o loro discendenti ( Angoletta, Marcon, Masoch, Todesco, Casera, De Pellegrini, Schena, De Cassan, Zuanel, Campedel, Salton, Del Din…).

L’”incantesimo” è durato fino alla fine degli anni ’60, come dicevo all’inizio. La progressiva chiusura delle miniere, causa l’esaurimento delle vene e la perdita di competitività con le miniere del Nordafrica e del Sudamerica, ha significato la partenza per altri luoghi di lavoro o il ritorno a casa, sicuramente con qualche rimpianto. E’ quello che percepisco nella voce e nelle parole di chi incontro ogni tanto nei nostri paesi e con cui, consapevoli di una comune esperienza, ci sentiamo in una sintonia, quasi nostalgia, particolare.

mercoledì 26 gennaio 2011

Risultati Censimento Luoghi del Cuore - FAI




Il FAI (Fondo Ambiente Italiano) ha pubblicato i risultati del censimento 2010 dei Luoghi del Cuore.


Nella Regione Veneto, in 32° posizione e 265° in graduatoria nazionale!! Subito dopo Venezia e prima del famosissimo Prato delle Valle a Padova, si sono classificati i voti assegnati al Parco Laghetti di Frassenè Agordino.

Cosa aggiungere.... se non un sincero bravissimi a tutti coloro che hanno votato!

.Anche questo è un piccolo, grande gesto per promuovere i luoghi della vallata Agordina.

lunedì 24 gennaio 2011

Il Cuore delle Dolomiti! Chi cerca trova....

Danilo Benvegnù (autore della foto) ci segnala che in questa immagine, mimetizzato tra la neve... aguzzando la vista è visibile il Cuore delle Dolomiti, chi lo scova per primo avanza da bere!!
Luca



Per visualizzare la foto ulteriormente ingrandita, cliccate sul link qui di seguito e poi sulla lente.... http://picasaweb.google.com/Bluatlantic1/AGNEREDINTORNI#5564417797066109058


Buona ricerca.... la soluzione con il punto esatto dove si trova il Cuore delle Dolomiti verrà indicata il giorno 31/01/2011

Qui potete vedere il video sul Cuore delle Dolomiti in HD: http://agneredintorni.blogspot.com/2010/11/il-cuore-delle-dolomiti-in-alta.html

Con l'occasione si segnala che a Luglio 2011 organizzeremo un uscita aperta a tutti, alla scoperta del Cuore delle Dolomiti... seguite Agner e Dintorni per tutte le informazioni...

venerdì 21 gennaio 2011

Bellezze d'inverno


Nuove foto di Danilo Benvegnù 

"si ricorda che come di consueto, per visualizzare le foto in maniera estesa bisogna cliccarvi sopra"

Canarino infreddolito

Tramonto sulla cima Busazza

Paesaggio invernale

Pale dei Balconi


Meraviglie di ghiaccio
Moltissime altre foto, sono visibili nelle due gallerie fotografiche
di Agner e Dintorni 
PICASA 
e
FLICKR
(su quest'ultimo, è stato creato un gruppo dedicato ad
AGNER E DINTORNI al quale basta aderire per caricare le vostre foto relative alla conca Agordina.)

In alternativa se volete pubblicare le vostre foto su  Agner e Dintorni inviatele a: info@agneredintorni.com saranno caricate quanto prima

lunedì 17 gennaio 2011

Per i più sportivi e non solo...

Ci tengo a segnalare alcuni importanti appuntamenti che si terranno prossimamente nel Basso Agordino e che meritano sicuramente grande attenzione. Si tratta di 3 gare di sci alpinismo e di ciaspe NON competitive, aperte dunque a tutti coloro vogliano cimentarsi con queste attività sportive molto gradite agli amanti della montagna.

SALI E SCENDI A FORCELLA AURINE(Seconda edizione)
Si terrà sabato 29 gennaio, tra l'altro il percorso con le ciaspe sarà nuovo il che rende la cosa più interessante. Evento organizzato dal Bar Sciovia di Forcella Aurine e da Kiwi Sports. Per entrambe le discipline la partenza e l'arrivo saranno di fronte al Bar Sciovia. Partenza Ciaspe ore 16:00; partenza Ski Alp ore 19:00. Percorso sci alpinismo: due salite e due discese diverse e cambio pelle per dislivello totale di 250 metri. Percorso Ciaspe: si segue il sentiero estivo nel bosco con vari facili sali e scendi. Ritiro pettorali dalle 14 presso il bar. Quota di iscrizione 15€ comprensiva di gadget tecnico (T-shirt traspirante) e pasta party + bibita, premi per i migliori arrivati. Iscrizioni e info su www.dolomitisottolestelle.it oppure presso Kiwi Sports e Bar Sciovia. Importante: casco e lampada frontale obbligatoria per gli ski alp.

CRONOSCALATA INVERNALE LISTOLADE - CAPANNA TRIESTE (Terza edizione)
5 Febbraio, partenza ski alp ore 15:00, partenza ciaspe ore 15:10. Organizzato da Rifugio Capanna Trieste e Kiwi Sports. Partenza presso l'agriturismo Val Corpassa di Listolade e arrivo, attraverso tre varianti nel bosco lungo la Val Corpassa al Rifugio Capanna Trieste (400 metri di dislivello). Ritiro pettorali dalle ore 13:00 presso l'Agriturismo Val Corpassa. Quota di iscrizione 15€ comprensiva di gadget tecnico (T-shirt traspirante) e pasta party + bibita, premi per i migliori arrivati. Iscrizioni e info su www.dolomitisottolestelle.it oppure presso Kiwi Sports e Rifugio Capanna Trieste. Importante: zaino in spalla obbligatorio.

10^ CRONOSCALATA D'INVERN (Decima edizione)
19 Febbraio 2011, partenza ski alp ore 15:00, partenza ciaspe ore 16:00. Organizzato da Sci Club La Valle Agordina e Kiwi Sports. Percorso sci alpinismo: partenza dal campo sportivo di La Valle Agordina in località Conaggia, si segue la strada estiva che porta fino a Malga Foca, si svolta a destra dopo circa 4 km in direzione Baita Folega per poi svoltare a sinistra e raggiungere Malga Foca su strada silvopastorale. Percorso Ciaspe: partenza e arrivo al campo sportivo di La Valle seguendo un itinerario vario lungo le piste da fondo locali e nel bosco. Ritiro Pettorali dalle 13:00 presso il campo sportivo di La Valle. Quota di iscrizione 15€ comprensiva di gadget tecnico (T-shirt traspirante) e pasta party + bibita, premi per i migliori arrivati. Iscrizioni e info su www.dolomitisottolestelle.it oppure presso Kiwi Sports e al Campo sportivo di La Valle. Importante: per gli ski alp zaino in spalla obbligatorio.

Per tutti e tre gli eventi potete richiedere informazioni scrivendo a alleghe@kiwisports.eu oppure al numero tel. 347-2998940

Lasciando le prestazioni performanti e il continuo guardar il cronometro ai campioni, penso siano belle occasioni per ciascuno di noi per vivere la montagna al meglio, in pieno contatto con la natura, in compagnia e in allegria.
Colgo l'occasione anche per ricordare che da venerdì prossimo la pista da sci di Forcella Aurine tornerà ad essere illuminata in notturna (ogni venerdì sera). In più da questo inverno l'offerta di Forcella Aurine è arricchita dall'apertura (o meglio riapertura) di un nuovo bar-ristorante presso l'ex Albergo sito nel passo.

domenica 16 gennaio 2011

Si allarga la provinciale 26 Voltago - Digoman - Rivamonte

Grazie alla segnalazione di Manuel, scopro che sul  Corriere delle Alpi,  è uscito un articolo relativo a dei previsti lavori sulla provinciale 26 che collega Voltago, Digoman e Rivamonte. Se volete approfondire cliccate QUI

lunedì 10 gennaio 2011

La mia salita al Monte Agner, settembre 2010




Climbing Mount Agner - Dolomites Slideshow: Giulio’s trip to Frassenè Agordino (near Italy) was created by TripAdvisor. Take your travel photos and make a slideshow for free.

Di Giulio Fecchio

Cliccando sul quadratino arancione con le quattro frecce agli angoli si può visualizzare la presentazione a tutto schermo.

domenica 9 gennaio 2011

La nostra storia

di giorgio casera

Ultimamente a Voltago si sono svolte manifestazioni volte a presentare le nostre tradizioni ai foresti e rinfrescarle ai residenti. Penso in particolare a ‘na olta Oltach e al Troi de le berte (merito da assegnare a Gabriele Riva, doveroso!). Molte delle rappresentazioni contenute nei due eventi trovano la loro origine più nei miti e nelle leggende che nella storia: certo, così era sicuramente più facile fissarle nell’immaginario popolare. Ma non ci dicono molto in concreto sulla nostra origine, sulla nostra storia…
C’è una vicenda di cui non si parla mai a Voltago, ed è quella del ritrovamento, avvenuto all’inizio del secolo scorso, del “sepolcreto altomedievale” nella zona di Contura (che in seguito infatti si è chiamata anche i Mort), all’inizio del paese provenendo da Agordo. Eppure è un punto fermo nella nostra storia. Per quanto ne so, in quella occasione si stavano preparando le fondamenta di una nuova abitazione e durante gli scavi è venuto alla luce un antico cimitero. Dalle tombe sono stati recuperati numerosi oggetti d’ornamento e di abbigliamento, attribuibili dagli studiosi, per la loro fattura, al VI – VII secolo d.C. Si tratta del periodo della storia italiana caratterizzata dalla discesa dei Longobardi in Italia, i quali, dopo avere sconfitto le armate imperiali (bizantine), fondano il loro regno. Si può pensare che in quel periodo vivessero a Voltago popolazioni autoctone romanizzate: questo almeno si dedurrebbe dall’esame degli oggetti recuperati nelle tombe, che risultano diffusi nell’area friulana, in Istria e nella ex Jugoslavia, territori per secoli nell’impero bizantino. Però qualche influsso longobardo dovevano avere, visto che sono stati tutti destinati al museo di Cividale, museo di arte e storia longobarda.
(Per la cronaca, il terreno del ritrovamento era di proprietà del sindaco di allora, 1908, Gaudenzio Comina, che vendette un primo gruppo di oggetti al museo di Cividale. Un secondo gruppo di oggetti giunse in qualche modo al museo nel 1924).

Venendo agli oggetti, essi sono stati classificati in tre gruppi: gli orecchini, le fibule, di vario tipo (utilizzate principalmente per assicurare le vesti sulle spalle e alla vita), le fibbie (per cinture di cuoio). le collane. A titolo di esempio ne riproduco l’immagine di qualcuno (mi scuso per la qualità: li ho riprodotti da fotocopie in B/n non particolarmente nitide!).

Non sono uno studioso di archeologia ma sono in grado di fare almeno due osservazioni: gli oggetti sono opera di un artigianato evoluto (ma esistente in zona?); i defunti, sepolti con vesti e gioielli, sembrano appartenere ad una classe sociale piuttosto elevata, rispetto alla media che possiamo supporre per allora (prevalentemente agricoltori/allevatori, come è stata fino a meno di un secolo fa). Inoltre gli oggetti ritrovati, del tipo indicato, sono parecchie diecine, il che fa pensare a più famiglie o più generazioni.
Infine, si possono fare tante supposizioni, a fronte di altrettante domande. Certo, uno studio sistematico e “professionale” potrebbe dare delle risposte più attendibili alla domanda-tormentone: “Chi siamo? Da dove veniamo?”

P.S. Ho raccolto queste informazioni dalla pubblicazione di G. Malagola “Il sepolcreto altomedievale di Voltago (Belluno)” gentilmente prestatami da Tita Buttol.

sabato 8 gennaio 2011

il centro visitatori Uomini di Valle Imperina

OROLOGI DI VITA


Di Cherubino Miana

In occasione del restauro della chiesa parrocchiale di Voltago Agordino, sono stati recuperati i vecchi orologi in ferro del campanile. Non era bello pensare che finissero al macero delle opere così antiche che i nostri vecchi avevano costruito con enormi sacrifici e poi quante ore avevano battuto e per quanti anni avevano vegliato su generazioni e svegliato i dormiglioni.
 Bene si pensò che il destino doveva essere diverso e trattati come meritavano in modo che la ruggine non prendesse il sopravvento si decise di inserire al centro di ognuno di essi la storia del paese e la storia della chiesa...e tra le ore... documentazione fotografica di vita quotidiana o di opere d'arte esistenti nella parrocchiale, precedentemente restaurate.
Gabriele grafico di grande levatura ha prodotto da par suo, Rivis Luigi ha seguito tutta la lavorazione in officina, Toni Miana ha seguito il rapporto con il gruppo dei "ladins" ed è la persona che tiene la cassa (schei) ed ecco realizzata l'idea, manca il tettuccio e poi sarà completo. Un bel riuso di materiali antichi ed una bella idea. Ringraziando tutti per la disponibilità ed il contributo (Ladins,BIM, Comune,CMA), Duilio Da Campo per la disponibilità data durante il montaggio.


Il pannello è un ricordo della signora Ruth, persona che durante il secondo conflitto mondiale, a Voltago dalla sua natia Germania, salvò dai tedeschi diversi compaesani. Anche con il suo contributo economico abbiamo realizzato l'opera.




Altre informazioni relative alla manifestazione cliccando QUI

venerdì 7 gennaio 2011

LETTERA ALLA MONTAGNA




Cara Montagna, Caro Amore mio. Sono qui davanti al bianco puro ed infinito di un foglio di carta. Sono qui, mentre mi tengo stretto ad una penna, deciso a parlarti, a confessarmi, a dirti ciò che fino a questo momento non ti avevo mai detto. Tu sei il nostro amore, la nostra più grande passione, il meraviglioso motivo per il quale molti di noi ,e siamo veramente tanti, questo lo sai, vanno avanti stringendosi forte a te per riuscire a superare tutto il niente che li ostacola quaggiù nel frenetico e chiassoso basso. Tu, solo tu sai esattamente in cosa consiste e quanto è grande il nostro amore per te, per i tuoi colori, per la bellezza e severità delle tue pareti, per la mestosità della tua statura, per i tuoi sentieri e per la loro incantevole storia, per i tuoi meravigliosi silenzi, per i tuoi eleganti mantelli bianchi e verdi che indossi, per le musiche e per le emozioni infinite che ci doni in continuazione. 

Tu, solo tu sai tutto quello che noi siamo, quanto ci attrai, quanto stiamo bene accanto a te. Solo tu sai quanto è più facile la vita se ci appoggiamo a te. Si, tu lo sai benissimo quanto ti Amiamo ed è proprio per questo che ci hai sedotto, ammaliato, ci hai fatto innamorare lentamente di te, non ci hai obbligati a farlo, ci hai parlato con le tue voci suadenti, ed eccoci qua, a cercarti in continuazione per poter respirare nel modo più bello. Eccoci qua in fila davanti a te, ognuno a suo modo innamorato di te, del tuo viso, dei tuoi vestiti, della tua voce, del tuo corpo e tu, come una vera donna di classe, sei li meravigliosa, sorridente e un po’ triste alle volte, sei li che ci lasci fare, quasi divertita e soddisfatta nel vederci felici in tua compagnia. Sei li davanti a noi, con noi, alle volte fredda e distaccata, alle volte pensierosa, ma comunque sempre li per noi che ti Amiamo, pronta e disponibile sempre per farci salire in spalla e portarci lassù in alto ad un passo sopra l’azzurro del cielo.. E noi, pazzamente innamorati di te continuiamo, nonostante tutto, nel tentativo di far breccia nella tua corazza, di sentire i battiti del tuo cuore, la musica stupenda del tuo Amore, ma tu come una Grande Signora, ti neghi e cerchi in tutti i modi di scansarci con grande disinvoltura, sembra quasi che tu ci voglia a tutti i costi mandare via, ma poi, come farebbe una madre, ci accarezzi nuovamente e ci tieni vicino a te. E noi a quel punto, non ci fermiamo, non ci allontaniamo da te, anzi, insistiamo sempre di più, cerchiamo in tutti i modi di starti più vicino, di sentirti, di sedurti e parlarti, si insistiamo perché ormai siamo tutt’uno , sappiamo molto bene quello che ti piace, anche se sappiamo che per te innamorarsi significa soffrire, ma ugualmente, forse incoscientemente, spinti e accecati da questo grande amore, in molti cerchiamo di farti innamorare, chissà forse per sentirti più nostra. Proprio per questo ti stiamo sempre più vicino, perché forse quello che ci dai non ci basta più e comunque è sempre superiore a quello che abbiamo laggiù nel basso. Giorno dopo giorno, ti facciamo una corte spietata, cerchiamo in tutti i modi un contatto con te, con il tuo meraviglioso essere, e tu, nonostante tutto stai al gioco. Un tira e molla sincero, vero, fatto di mille giochi, ma anche di sofferenza e fatica, ma tu sei sempre li assieme a noi, complice e meta del nostro amore. Tu sei sempre con noi, assieme alle nostre anime , ai nostri cuori, alle nostre menti e ai nostri corpi. Tu vivi assieme a noi, fai parte della nostra vita, ci conosci meglio di chiunque altro ed è per questo che di tanto in tanto, anche tu finisci per essere sedotta, anche tu nulla puoi contro l’essere speciali di alcune persone. Anche tu a quel punto ti innamori e perdi la testa. Troppo Speciali, Tropo Buoni. Loro i tuoi Amori, hanno saputo fare qualche cosa che altre migliaia di persone non hanno saputo fare. Questi tuoi Amori sono riusciti ad entrare in qualche modo, nella tua corazza e hanno avuto il privilegio di toccare con mano i battiti meravigliosi del tuo stupendo cuore. Tu lo so, hai fatto di tutto perché questo non avvenisse, lo so, sicuramente non volevi soffrire, ma loro sono stati bravi, speciali,unici, sono riusciti a parlarti meglio di chiunque altro e tu non hai potuto fare altro che cedere, ti sei arresa e con tutto il tuo amore gli hai risposto. Troppo Speciali, Troppo Unici, Troppo Grandi, Troppo Belli nella loro personalità. Loro hanno saputo darti quel qualche cosa di più, di Grande di Puro e Vero. E tu, dopo aver tentato invano di fuggire, alla fine te ne sei innamorata, li hai stretti a te forte, forte, gli hai donato il tuo Grande abbraccio quello più estasiante portandoti via la loro anima e il loro cuore per sempre. Ma noi, mio caro amore, continuiamo ad marti, nonostante tutto e nonostante questo, continuiamo a tenerti stretta nei nostri cuori, continuiamo a sedurti a starti vicino, consapevoli che ci vedi e ci stai sempre accanto, consapevoli che ti potresti innamorare anche di noi. Continuiamo lo stesso a preferirti a molti altri, perché tu sei e sarai per sempre il nostro amore. Continueremo a viverti e a farci portare i spalla da te e ogni genziana che tu ci farai vedere, sarà il battito di un tuo amore, una persona speciale che ti sei presa, un amico da ricordare.

Buonanotte Montagna, Buonanotte Amore mio.

Dorino Bon

NUOVA GALLERIA FOTOGRAFICA

Da oggi è possibile inserire le vostre foto sulla vallata agordina anche tramite un gruppo su flickr.com
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AGNER e DINTORNI 
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lunedì 3 gennaio 2011

Dolomiti, patrimonio UNESCO: valle di S. Lucano e dintorni. VIDEO HD

Di Danilo Benvegnù





Questo stupendo video in alta definizione  di un collaboratore di Agner e Dintorni LeonetChannel è un concentrato delle incomparabili magie offerte da angoli poco noti delle Dolomiti
Buona visione

VIDEO HD Pale di San Martino, rifugio Rosetta.

By LEONET CHANNEL




23-24 Luglio 2010. Partiti da San Martino di Castrozza abbiamo raggiunto il rifugio Rosetta dove abbiamo trascorso la notte.
Il giorno seguente lo spettacolo dell'alba si presenta di fronte ai nostri occhi. Ci avventuriamo sulle pale di S. Martino per raggiungere le cima della Vezzana: purtroppo il maltempo non ci ha permesso di raggiungere la cima e abbiamo dovuto accontentarci di una breve escursione.