
Penso possa essere interessante, oltre che utile, ricordare in questo sito la figura di
Don Antonio Della Lucia, personaggio di spicco nato proprio all'ombra dell'Agner (Frassenè) nel 1824. Costui, figlio di povera gente, umili contadini, riuscì con l'aiuto dei compaesani a studiare e a divenire prete. Lui, uomo colto ed intelligente, già all'epoca capì che uno dei modi migliori, se non il migliore, per creare benessere in un territorio come quello dell'Agordino (e montano in genere), caratterizzato da tante piccole comunità separate e marginali, era quello di unirsi, di associarsi, di accrescere la propria forza lavorando e collaborando tutti assieme secondo il principio cristiano della solidarietà. Una solidarietà però non fine a sè stessa ma concreta, in grado di generare una ricchezza diffusa ed equamente distribuita. In 300 anime si può fare poco, in 600 già di più, in 1000 molto di più: questo in quanto le economie di scala abbassano i costi, si aumenta la voce in capitolo nei confronti delle istituzioni ed il proprio peso politco/economico agli occhi di chiunque, aumentano i capitali da poter investire, si creano sinergie positive, migliora la gestione del bene collettivo che per forza di cose deve essere mirata al lungo periodo e deve porsi degli obiettivi reali e concreti. Don Antonio è stato infatti colui che ha fortemente voluto e realizzato la prima latteria cooperativa d'Italia, sorta nel 1872 in quel di Canale d'Agordo.
Se prima ognuno mungeva la propria vacca e faceva fatica a rivendere i propri prodotti ad un mercato microscopico e già saturo, grazie alle latterie cooperative i formaggi agordini si imposero su mercati sempre più ampli, riscuotendo grande interesse anche nelle esposizioni nazionali. Il successo della latteria cooperativa di Canale fu talmente vasto che il Ministero dell'Agricoltura promosse dei concorsi a premi per favorire la nascita di nuove cooperative e Don Antonio fu nominato Cavaliere.

Egli, capendo perfettamente che per quelle zone era fondamentale superare le divisioni, si spinse oltre impegnandosi nell'associare tra loro le varie latterie sorte come funghi in quegli anni. I suoi sforzi non furono vani tanto che nel 1888 nacque la "Federazione delle Latterie Cooperative Agordine" alla cui presidenza fu chiamato egli stesso. Di conseguenza la produzione del latte crebbe, si diffuse l'allevamento di nuove razze bovine e, nel 1901, fu decisa l'apertura ad Agordo della sede generale della Società, il Palazzo delle Latterie Agordine (ora sede della Comunità Montana Agordina). A tutt'oggi viene riconosciuto a Don Antonio il grande merito di aver promosso lo sviluppo della sua terra d'origine e l'emancipazione economica e sociale della sua gente.
Cosa rimane nel 2010 del suo operato? Quale eredità ha lasciato agli Agordini? Vedendo quanti pascoli sono stati divorati dai boschi e quante poche vacche ci sono in circolazione, ma soprattutto notando come ogni comune, ogni paesino, per quanto minuscolo, si ostini a voler fare da sè invece di dialogare coi vicini, si direbbe che il tempo ha cancellato buona parte del suo insegnamento. Forse nel 2010, in un periodo in cui nessuno vuole sgobbare per lavorare la terra, è impensabile tornare a studiare forme di collaborazione in settori quali l'agricoltura e l'allevamento ma perchè non provare a ridare slancio economico e vitale all'Agordino realizzando in forma seria, strutturata, efficiente ed intelligente una pro-loco che abbracci tutte le località del Basso Agordino? Chi ha convenienza nel vedere invece l'attuale disgregazione, la totale mancanza di idee e di qualsiasi forma di promozione turistica di quel territorio che tanto avrebbe da offrire se solo sapesse far fronte comune? Oppure, perchè non associarsi in modo da creare delle segherie comunali che recuperino e taglino la legna dei propri boschi distribuendola poi ai residenti e rivendendo le eccedenze a prezzi di mercato in modo tale da ridurre i costi, mantenere ordine e pulizia dei boschi ed evitare il paradosso che ad Agordo, pur circondata da foreste fittissime, venga venduto legname proveniente dalla Slovenia? In fondo, Don Antonio Della Lucia ne è testimonianza, la gente del posto ha già conosciuto i grandi vantaggi dell'associazionismo.... Ecco perchè alle volte ripescare dal passato alcuni ricordi (e alcuni grandi personaggi) può solo che essere d'aiuto.
Per maggiori informazioni su
Antonio Della Lucia vi rimando a
Wikipedia. Se però qualcuno avesse ulteriori notizie riguardo alla sua persona e alla sua opera è caldamente invitato ad esporle in questa sede.