BLOG APERTO A TUTTI!!

"AUTUNNO" foto di Attilio Pietrogiovanna

AGNER e DINTORNI , vuole essere uno spazio a disposizione di abitanti e frequentatori di questi luoghi.
Ovviamente questo vale anche per associazioni, amministratori locali e per tutti coloro abbiano da proporre tematiche inerenti l'Agordino.
E sopratutto vogliano promuovere tante lodevoli iniziative spesso note ai soli abitanti del paese in cui si svolgono!

Inviateci tramite e-mail il programma di quanto organizzate, con molto piacere, sarà inserito quanto prima su Agner & Dintorni..


sabato 6 aprile 2013

NO ALLA CENTRALE ELETTRICA SUL SARZANA

Ecco il documento che motiva il nostro fermo NO alla realizzazione della centrale elettrica sul Torrente Sarzana, (già sfruttato da altri impianti) nel comune di Voltago Agordino.




ASSOCIAZIONE PESCATORI SPORTIVI 


“Val Sarzana”

32020 VOLTAGO AGORDINO (BL)





                                                        Voltago Agordino, 05/04/2013


                                    

                    Spett.li 

                    Regione Veneto - Provincia di Belluno 

                    Sportello Unico per il Demanio Idrico 

                    Via I. Caffi angolo Via Loreto 

                     32100 Belluno 


Oggetto: Ordinanza di istruttoria congiunta n. 8 del 28/02/2013.Ordinanza di sopraluogo in relazione alle richieste di derivazione idrica dal torrente Sarzana presentate dalla Società Tecnoespe S.r.l. in data 18/11/2011 (BUR n. 18 del 02/03/2012) ed, in concorrenza dalla società Zollet Ingegneria S.r.l. in data 05/03/2012 (BUR n. 48 del 22/06/2012) e dalla Società Idroelettrica Alpina S.r.l. in data 02/04/2012 (BUR n. 48 del 22/06/2012).
Inviamo le seguenti osservazioni.



L’ Associazione Pescatori Sportivi "Val Sarzana" e la Comunità di Voltago Agordino hanno già manifestato più volte l’assoluta contrarietà all’iper sfruttamento idrico del torrente Sarzana, peraltro già interessato da due distinte derivazioni a scopo idroelettrico che penalizzano in modo importante l’ ambiente e il naturale flusso delle acque. Il tutto è testimoniato dalle 660 firme raccolte e già depositate in Regione Veneto di cui Vi alleghiamo copia.

Ciò nonostante si intende ulteriormente deturpare, cementificare e "mutilare" il torrente in un tratto ad alto valore ambientale, turistico e storico.

Infatti la zona che verrebbe interessata dall’ opera, ricade all’ interno del cosiddetto "percorso vitae", realizzato dall’ Amministrazione Comunale per far ancor più apprezzare a valligiani e turisti il prezioso e incontaminato paesaggio naturale che ovviamente include in primis il corso d’ acqua.

La zona inoltre, per la sua particolarità ambientale è sempre più spesso meta di scolaresche guidate da insegnanti e personale esperto che hanno il fine di sensibilizzare i più giovani al rispetto dell’ ambiente e alla sua conoscenza.

Ricordiamo poi che un ulteriore riduzione della naturale portata delle acque, causa irrimediabilmente la modifica della vegetazione presente in alveo provocando una crescita innaturale degli arbusti che in caso di piena ed eventuale sradicamento diventerebbero una seria minaccia per le vie di comunicazione (soprattutto ponti) che si vengono a trovare a valle delle opere di presa, cosa già sfiorata nell’autunno 1993. Fortunatamente in quel periodo la vegetazione sui bordi era limitata grazie al naturale deflusso e quindi il ponte sul Sarzana ebbe danni contenuti.

Il torrente inoltre è da 33 anni curato, per quanto riguarda la fauna ittica, da codesta associazione (che conta oltre 100 iscritti) che si impegna costantemente nelle immissioni e nel controllo del territorio per il corretto mantenimento delle condizioni più naturali possibili, già gravemente compromesse dalle altre due opere di derivazione esistenti. Negli anni passati l’Associazione si è impegnata anche, con successo, al completo ripristino e recupero delle sponde dai rifiuti lasciati durante il corso degli anni, ridando all’ ambiente e al torrente la dignità e la bellezza che una zona di montagna ora “Patrimonio dell’ Umanità” gli compete.

Questo permette in più di avere un ritorno turistico sul nostro territorio di pescatori che vengono ad esercitare la pesca sportiva e nel contempo apprezzare l’ambiente che li circonda.

La nostra associazione promuove inoltre, grazie alle apprezzate e pescose acque del Sarzana, giornate dedicate all’ insegnamento della pesca ai suoi iscritti più piccoli, avvicinandoli così alla natura e alla conoscenza del territorio in cui vivono. Cosa da non sottovalutare in questi periodi dove l’ informatica sembra essere il solo motivo di svago per i più giovani.

Va sottolineato che i nostri territori ricadono nel bene seriale e naturale Dolomiti Unesco e che le punte di diamante ritenuti patrimonio dell’ umanità sono paesaggio e geologia, l’ acqua evidentemente regola questo patrimonio. Pertanto e’ NOSTRO E VOSTRO DOVERE salvaguardare il territorio nella sua integrità comprese le acque. Perché è questo che vuole l’ Unesco: il mantenimento totale di questo patrimonio.

Inoltre nel caso fossero approvate le domande in oggetto, il loro contributo energetico sarebbe insignificante rispetto al totale della produzione nazionale che dipende quasi unicamente dai grandi impianti, mentre l’impatto ambientale paesaggistico nel nostro caso sarebbe enorme e comprometterebbe inoltre l’ area che vede nel turismo , con ambiente e paesaggi, una delle principali fonti di reddito per l’ economia locale. Pertanto a fronte di un utilizzo di un bene presente sul territorio non prevede nessun beneficio per lo stesso, anzi ci rimette.

Ci sorge spontaneo il raffronto tra come viene tutelato il nostro territorio e quello delle regioni limitrofe, ad esempio il tanto blasonato Trentino Alto Adige, dove la valorizzazione e la tutela dell’ambiente e territorio ha la massima considerazione con un indiscusso ritorno economico. Mentre noi con un ambiente di pari o addirittura maggiore bellezza, non solo non riusciamo a valorizzarlo ma lasciamo che venga compromesso in modo irrimediabile.

Con il 90% delle acque del bacino della Piave artificializzate con oltre 200 chilometri di tubature e condotte che attraversano le nostre valli e più di 130 richieste di nuove concessioni (numero che continua ad aumentare) sul restante 10% dei corsi d'acqua ancora inalterati, evidentemente, non siamo bravi come loro.



IN CONCLUSIONE

Per quanto finora espresso, l’ Associazione Pescatori Sportivi "Val Sarzana" e i 660 firmatari della petizione esprimono la loro assoluta contrarietà alla realizzazione di qualsiasi altra opera idroelettrica sul torrente Sarzana ed eventuali affluenti.

Distinti Saluti 





                                                              Il Direttivo

2 commenti:

  1. ore 09.26 di giovedì 11.4.2013
    con un senso di oppressione nel cuore mi appresto a recarmi al Municipio dove si terrà il "collaudo" per la realizzazione della centralina a cui ci opponiamo.
    sono scoraggiata, il nostro territorio subisce impoverimenti strutturali amministrativi sanitari di ogni tipo, e in questo caso naturalistici con tutti gli annessi che sono ben riassunti nel documento di cui sopra. Per quanto l'opposizione più o meno visibile delle popolazioni sia stata manifestata, le istituzioni non ne tengono conto anteponendo interessi collocati altrove,estranei al bene duraturo della zona che abitiamo e amiamo.
    ecco perchè sono scoraggiata, ho paura che il nostro atteggiamento di protesta così com'è non scalfisca minimamente le cattive intenzioni e i calcoli già fatti di chi ci governa, in barba alle Dolomiti patrimonio Unesco, alle prospettive turistiche da salvaguardare per dare un futuro diversificato alle generazioni più giovani, al nostro diritto di usufruire in prima persona delle bellezze che ci circondano e che abbiamo nel cuore perchè siamo nati qui, ai Referendum sull'Acqua bene comune e sulle caratteristiche della vita in montagna. diverse dalla pianura, cosa questa che i predoni non possono concepire.

    Gigliola

    RispondiElimina
  2. Gigliola, condivido i tuoi pensieri. E mi colpisce in particolare un passaggio " Per quanto l'opposizione più o meno visibile delle popolazioni sia stata manifestata"

    Il documento sopra, ci è stato girato da chi presumo sia stato tra i promotori dello stesso, con la richiesta di pubblicarlo e renderlo visibile anche oltre i confini della zona interessata. Ora, vista la tematica di rilievo affrontata, e visto che su A&D diamo la possibilità a tutti di esprimere il proprio pensiero favorevole o contrario che sia, mi aspettavo una cospicua serie di commenti come avviene in tutto il resto del mondo. Ma per l'ennesima volta, rimango un'attimo spiazzato dall' assoluta mancanza di partecipazione, da chi è interessato al progetto perché residente in zona, escludendo ovviamente il tuo commento e alcuni dei soliti noti.. in un altro post inerente.
    E questo ritengo sia uno dei grossi problemi per cui l'agordino non riesce ad avere la visibilità che merita. E' un vero peccato. Quando le tematiche sono importanti, bisognerebbe mettere da parte la timidezza e la paura di inimicarsi qualcuno e far vedere che oltre a subire.. si fa sentire la propria voce... se non vogliamo farlo per noi, almeno facciamolo per i nostri figli. rendendo il miglior possibile questo sfruttato vecchio mondo.
    Sono fiducioso di natura e credo che prima o poi la tendenza si invertirà..

    NB: Questo è il mio pensiero.
    Cordialmente.
    Luca

    RispondiElimina