BLOG APERTO A TUTTI!!

"AUTUNNO" foto di Attilio Pietrogiovanna

AGNER e DINTORNI , vuole essere uno spazio a disposizione di abitanti e frequentatori di questi luoghi.
Ovviamente questo vale anche per associazioni, amministratori locali e per tutti coloro abbiano da proporre tematiche inerenti l'Agordino.
E sopratutto vogliano promuovere tante lodevoli iniziative spesso note ai soli abitanti del paese in cui si svolgono!

Inviateci tramite e-mail il programma di quanto organizzate, con molto piacere, sarà inserito quanto prima su Agner & Dintorni..


lunedì 28 maggio 2012

Nuova gestione del Rifugio Scarpa


Mi preme segnalarvi due importanti eventi relativi al Rifugio Scarpa-Gurekian, di proprietà del CAI di Agordo, sito in posizione quanto mai panoramica sopra a Frassené Agordino.
Il primo sarà il 23 giugno 2012 con l'inaugurazione della nuova gestione da parte del giovane Aron Lazzaro e della sua famiglia, a cui mando un grandissimo in bocca al lupo per il successo di questa avventura. Come forse saprete il Rifugio non potrà più avvalersi della seggiovia che permetteva di raggiungerlo comodamente da Frassenè ma arrivarvi non sarà comunque certamente difficile anzi sarà un'occasione in più per scoprire i numerosi, comodi e magnifici sentieri che dal paese salgono al rifugio: cito ad esempio la ampia ma semplice salita che risale l'incontaminata Val di Domadore passando per la bella Malga Luna (con eventuale breve deviazione al Col di Luna dove si apre un grandioso panorama a 360°) e giunge al rifugio attraverso un ultimo tratto tutto più o meno alla medesima quota, fuori dai boschi e sotto le vive rocce del gruppo dell'Agner, estremamente panoramico, oppure la salita un pò più rapida e nascosta che giunge sotto al Pisandol, una cascatella che compie però un balzo davvero impressionante, oppure ancora la facile salita che porta prima alla splendida radura di Malga Agner de inte e quindi risale in poco tempo al Col di Misuron e quindi allo Scarpa.
Il secondo evento, davvero importante e significativo, sarà il 9 settembre 2012 con i festeggiamenti per i 100 anni di questo storico rifugio realizzato nel 1912 dal pittore veneziano Enrico Scarpa, innamoratosi di questo magico luogo di fronte al Monte Agner che da qui appare in tutta la sua maestosa imponenza!
Segnatevi subito queste date!!! ;-)

Per informazioni:

http://www.rifugioscarpa.it

http://www.facebook.com/RifugioScarpa


Un pò di foto (cliccarvi sopra per ingrandirle):



Rifugio Scarpa:

L'Agner (piccino piccino si intravede lo Scarpa) dai pressi di Malga Luna:


Rifugio Scarpa e Monte Agner dal Col di Luna:


Cippo commemorativo a Cesare Battisti sul Col di Luna:


La cascata del Pisandol (generalmente ha più acqua!):


Malga Agner de Inte, raggiungibile per facile sentiero da Frassenè: 


Le due caratteristiche piccole baitine a fianco di Malga Agner de inte:


Il Rifugio Scarpa e la stalla Losch, sullo sfondo il Monte Schiara e il Monte Pizzon:


Il tipico larin all'interno del Rifugio Scarpa, attorno al quale ci si può rilassare e scaldare:


La Conca Agordina vista dal meraviglioso sentiero Miniussi che parte proprio dallo Scarpa:


17 commenti:

  1. Condivido in toto quanto scritto da Giulio (apprezzamento per la nuova gestione del rifugio, bellezza dei percorsi per arrivarci, panorami etc), ma non mi nascondo che la chiusura della seggiovia è una bella botta: inevitabilmente taglierà quella fetta di turisti che vogliono la montagna comoda e che, per quanto si possano giudicare, contribuiscono all'economia del sistema.
    Doppi auguri ai nuovi gestori!
    Giorgio

    RispondiElimina
  2. Ma come, non l'hai capito Giorgio? Chiudere la seggiovia è stata una scelta precisa dettata da una nuova strategia turistica a lungo pensata e volta a far divenire l'Agordino la patria degli amanti della "vera montagna", ovvero quella che aborre la comodità e premia il sudore e la fatica di chi si impegna per conquistare una meta! Eh eh, ovviamente scherzo...anzi, la chiusura della seggiovia è frutto proprio della mancanza di una politica turistica unitaria e di ampia prospettiva per il territorio Agordino. Poi per carità, la seggiovia era di proprietà privata quindi formalmente non si può accusare il territorio e le sue amministrazioni per non essere intervenute ma resta certamente l'amaro in bocca perchè, come giustamente dici tu, con la sua chiusura si viene a perdere un contributo importante di valorizzazione turistica (e quindi economica) in una località che al contrario ne avrebbe ampiamente bisogno. Però non tutto è perduto: il luogo è e continuerà ad essere meraviglioso e tutto sommato arrivarci non è così impegnativo (ad esempio la nuova carrareccia che hanno fatto questo inverno, pur arrivando solo a metà strada, rende la salita anche a piedi molto più facile). In più ad aiutare il Rifugio Scarpa ci sarà l'entusiasmo del nuovo giovane gestore per cui, se verrà sostenuto da tutti, locali e turisti, son sicuro che potrà avere tutto il successo che merita!

    RispondiElimina
  3. Bene, vedremo! Questa estate proverò la nuova carrareccia...
    Saluti
    Giorgio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Coraggio, coraggio, "per una porta che si chiude si apre un portone".
      Maurizio

      Elimina
  4. Sinceramente sono rimasto ASSOLUTAMENTE DELUSO: tanta gentilezza, tanta disponibilità ...... e basta!!! 16 ospiti che avevano prenotato e dopo i primi 6 il minestrone era già finito....: detto così.... ma se si pensa che il menu era composto da penne al ragu (SEMIFREDDE) o minestrone + 2 fettine striminzite di maiale secche come sassi + purè di patate..... stop!!!! ...C'è ancora molto da imparare altrimenti inutile a continuare a denigrare il trentino e poi dare cibo 'da galera' dopo una salita mozzafiato di oltre un'ora e mezza!!!! SI PUO'/DEVE FARE/DARE DI PIU'!!!! AUGURI

    RispondiElimina
    Risposte
    1. mah, mi sembra un commento da parte di chi non ha proprio capito la differenza tra un rifugio dove si sale a piedi e un ristorante o rifugio servito da mezzi. premesso che di rifugi ne ho fatti tanti, sia "commerciali" che non, lo scarpa non è assolutamente diverso dagli altri rifugi dove si sale solo scarpinando. già il fatto che i rifornimenti non arrivano sempre regolari perchè NON si sale in macchina rende impossibile avere sempre tutto pronto e fatto, bisogna adattarsi, già successo in tanti posti e a quote ben diverse. e mai avuto un problema che fosse uno, nè io nè tutti gli altri alpinisti che erano con me. in tutti questi rifugi il cibo è sempre stato genuino come l'ambiente, chiaro che se uno è abituato o capricciosamente pretende la stella michelin meglio vada a cercarla altrove..probabile la montagna da vivere con i propri mezzi non sia l'ambiente giusto. la conca ampezzana è piena di bellissimi rifugi comodamente raggiungibli senza mettere a prova le coronarie dove 2 canederli surgelati costano 15€. esperienza personale, mai più.
      Marco C.

      Elimina
  5. Siamo sempre dell'avviso che chi non firma i vari commenti, non meriterebbe di essere preso in considerazione e pertanto pubblicato, ma non amiamo le censure e ribadiamo la possibilità di tutti di smentire o controbattere quando scritto sopra.

    LO STAFF.

    RispondiElimina
  6. Non credo che lo Scarpa abbia problemi di approvvigionamento (vista la strada e considerando che siamo nel 2013) Gli stessi problemi sono capitati anche a noi quest'estate(recidivi!);magari bisogna ripensare alla gestione o al modo di gestire (esistono sistemi per fare scorta senza alterare i sapori)Per quanto riguarda le pietanze fredde.....be basterebbe accendere il fornello. Non credo che sia questione di stelle Michelin, ma forse invece di guardar stelle sarebbe meglio chinare il capo e darsi da fare. Personalmente nel mio lungo girovagare per montagne non ho mai incontrato rifugi carenti a cibo o con pietanze fredde(scarsi a brande invece si!), i periodi in questione sono i periodi di maggior afflusso, paradossale non avere scorte e non stiamo parlando di 200 persone al giorno.
    Comunque auguri allo SCARPA, al gestore e alla sezione CAI di appartenenza

    Bea B. CAI Bologna

    RispondiElimina
  7. Io invece sono rimasto piacevolmente colpito dalla buona cucina! Primi piatti classici ma anche secondi abbondanti, gustosi e particolari! Simpatia e familiarità poi fanno il resto! Bellissimo rifugio e bravissimi i gestori, tornerò sicuramente!

    Luca S.

    RispondiElimina
  8. Giusto per puntualizzare la realtà il giorno che c'ero io si era rotto il quad ed io e altre persone abbiamo aiutato a portare su le cose a piedi dal paese al rifugio. penso che questo sia lo spirito di chi ama la montagna, solidarietà, adattamento e sacrificio. capita anche nel 2013 e con una strada incompleta ricoperta da uno strato di ghiaccio durante il periodo invernale. comunque è interessante notare l'accanimento nel voler fare i conti in tasca su realtà ed economie che non si conoscono, la mia esperienza insegna che ciò potrebbere nascondere qualcosa. E le stelle..che meraviglia! si potesse osservare al telescopio in tutti i rifugi.. e di piatti freddi ne ho mangiati in rifugi famosi..ma non faccio nomi, visto che il rischio di sconfinare nella diffamazione/ingiuria ha un confine molto sottile dallo parlare, come probabilmente è già successo in questa pagina.
    Buona montagna a tutti!

    Marco C. - Polizia Giudiziaria

    RispondiElimina
  9. Agner e Dintorni vuole essere un piccolo contributo che da voce a quanto avviene nella bella zona del basso agordino.
    Vogliamo sperare che chi frequenta il sito, lo faccia perché abitante/frequentatore o semplice appassionato amante della zona, se qualcuno è qui per altri fini, è bene chiarire che QUI NON E' BEN ACCETTO!!

    Inoltre, non è certo nostra intenzione voler alimentare polemiche.

    Per scelta non ci siamo mai schierati su nessuna posizione, e riteniamo cosa giusta e corretta potere dare modo di commentare quanto pubblicato, consapevoli che quanto scritto può essere condiviso o meno.
    (Ci siamo da subito premurati tuttavia di avvertire il gestore del rifugio)
    Spiace leggere i commenti contro lo SCARPA, è una gestione nuova e siamo certi che con il tempo saprà senz'altro colmare le lacune lamentate.
    Notiamo tuttavia che stando alle repliche, non sembra proprio che le critiche siano condivise da tutti coloro hanno commentato.

    E'anche vero, che non ci sembra che i toni usati nei vari commenti pro o contro sconfinino nella diffamazione/ingiuria dovessimo ravvedere questo, sarà nostra cura bloccare o non pubblicare i commenti...
    (In tutti i siti dove si parla anche di locali, ristorazione e iniziative varie, vi è e sempre vi sarà chi è pro e chi è contro, quindi fintanto che non si entra nella volgarità o in atteggiamenti offensivi)..

    E per concludere, siamo contenti che il richiamo a firmare i commenti sia stato raccolto indicando associazioni di appartenenza e attività svolte.


    Con simpatia Buona Montagna a tutti.

    LO STAFF DI AGNER E DINTORNI




    RispondiElimina
  10. Dispiace tra i commenti non vedere la firma del gestore e vedere che se pur velatamente si minacciano azioni legali contro chi esprime la propria opinione(che rimane pur sempre soggettiva).Forse è un modo per voler chiudere la discussione? E' vero, le critiche fanno male a tutti,ma è anche vero che possono aiutarci a migliorare.

    RispondiElimina
  11. http://agneredintorni.blogspot.it/2013/01/in-rifugio.html

    Il gestore del Rifugio Scarpa - Aron Lazzaro

    RispondiElimina
  12. Scusatemi ma la discussione non è assolutamente andata nel verso che dovrebbe aver preso: quella sera credo che tutti abbiano apprezzato (e confermo sottolineandola) l'ESTREMA CORTESIA, DISPONIBILITA' E GENTILEZZA DI TUTTI I PRESENTI (lo dico veramente e complimentandomi di questo!!!!)ma vorrei una smentita sul menu che ho descritto!!!! In caso contrario vorrei VERAMENTE che il giovane (di questo va dato atto) gestore accetti umilmente (la vignetta non va assolutamente in questo senso perchè se si identificano i clienti con dei rompiballe proprio siamo fuori strada !!!)una critica costruttiva che non vuol essere personale (da qui l'anonimato) ma un incitamento a mettere il servizio offerto a livello, ripeto, della SQUISITA CORTESIA mostrata. Bastava un semplice: "Si... va bene... vedrò di migliorare!". UN IN BOCCA AL LUPO DI CUORE ED UN INCITAMENTO A FAR SEMPRE MEGLIO E A TENERE FEDE ALL'OSPITALITA'(per questo non avete veramente nulla da imparare) E ALLA BUONA CUCINA DELLA NOSTRA UNICA , BELLISSIMA MONTAGNA BELLUNESE!!!!! Per quanto riguarda la 'velata minaccia' di Marco (polizia giudiziaria) che intravede scenari foschi e cupe 'dietrologie' (... tranquillo: solo sana e salutare .... FAME!!!) .... o si accettano le critiche e si fanno siti COSTRUTTIVI come questo oppure....(PS ovviamente qualora quello sia stato un 'epidosio' sporadico... me ne scuso .....)

    RispondiElimina
  13. A scanso di equivoci, visto il perdure di commenti anonimi, abbiamo deciso di permettere l'inserimento di commenti ai soli utenti registrati.

    Saluti STAFF di AGNER e DINTORNI

    RispondiElimina
  14. So che per molti la chiusura della seggiovia è sentito come un fatto negativo. Ma per me è di grandissima tristezza.
    Le seggioline colorate della seggiovia fanno parte dei ricordi dell'infanzia, prima in braccio alla mamma poi, grande conquista, sola, a guardare la montagna che diventava sempre piu' grande.
    Ogni anno della mia vita sono salita in seggiovia e non per pigrizia, ma per rito. Sono arrivata anche i vetta all'Agner e ho visto dall'alto di molte delle cime che circondano la casa di mio nonno, a Voltago, le vallate, ma la gioia del rumore del seggiolino che sferraglia sui cavi, l'aria fredda che ti investe all'uscita del bosco, i funghi imprendibili visti dal'alto e l'attenzione alla discesa sono sempre rimasti una grande emozione.
    In famiglia abbiamo filmati in super8 degli anni '60 che riprendono le comitive che festeggiano lunghe escursioni terminate al Rifugio Scarpa con laute libagioni.
    Al Rifugio c'è la foto grande del mio grande amico Gigi Decima.
    Ma la mia tristezza riguarda mia mamma.
    Mia mamma in cima all'Agner è arrivata in scarpét. Aveva 17 anni e la montagna se la beveva.
    Da quando sono bambina mi ha insegnato a camminare in montagna e ad amarla.
    Così, anche quando ha cominciato ad avere qualche difficoltà a camminare tanto, la gita allo Scarpa era tappa certa, grazie alla seggiovia e alla gentilezza di chi operava, pronti sempre a frenare all'arrivo e ad aiutare alla discesa questa donna che, oggi ha 88 anni, fino a due anni fa in seggiovia ci è salita e al ghiacciao è arrivata.
    Voi non potete immaginare la gioia che vedevo nei suoi occhi.
    Così quando penso alla seggiovia ora sono triste.

    Barbara

    RispondiElimina
  15. Ok, bella idea Luigi, allora commento nel post dalla tasca di uno zaino.

    RispondiElimina