di giorgio caseraNella recente manifestazione “Vallinfiera” ai Laghetti di Frassenè uno degli “stand” più interessanti è stato quello del Gruppo Archeologico Agordino. Nella loro conferenza del pomeriggio, prima di parlare di metalli e della storia della loro tecnologia, è stata fatta una presentazione delle loro attività negli ultimi anni ed ho scoperto così che nell’Agordino esistono siti archeologici di un certo interesse (ad es. ripari sotto roccia, oggetti di campagne di scavo del Gruppo), alcuni poco studiati e per lo più sconosciuti al grande pubblico.
In precedenza avevo sentito vagamente parlare di incisioni rupestri nelle vicinanze, il
Sass de le cros sopra Taibon e il
Sass de i nom sulle pendici dell’Armarol sopra Frassené ed ho colto l’occasione per una ricognizione diretta.
Sass de le crosIl
Sass de le cros è un masso che si trova ad una quota di 950 m. lungo un sentiero che si dirama sulla destra della strada forestale Soccòl (Taibon) – Fasòn (Voltago). Una delle facciate del masso è una superficie piana ricoperta di circa 200 incisioni che rappresentano quasi esclusivamente delle croci. Le croci sono generalmente libere, ma ci sono anche quelle inserite in figure geometriche semplici (cerchi, quadrati) o a forma di capanna.


Sass de le cros - particolariMolte sono associate a coppie di lettere maiuscole (iniziali di nomi di persone?). Particolare interessante: nell’area ci sono numerosi altri massi, alcuni delle dimensioni del
Sass de le cros (c’è anche quello che sovrasta il ritenuto nascondiglio del bandito di fine ‘700, l’
Userta), ma su questi non risulta nessuna incisione, dunque il
Sass era
particolare.
Il
Sass de i nom ha delle affinità col precedente (per la numerosa presenza di simboli cruciformi, anche se numerosi sono multibraccia) ma anche delle differenze nello stile e nella simbologia incisa. I disegni rappresentano per lo più figure geometriche irregolari (triangoli, quadrati, ovaloidi, poligoni simili a capanne) alcuni corredati da croci, altri da lettere. Ma ci sono anche sigle, insiemi di lettere e numeri alquanto misteriose.


Sass de i nom - particolariAlcuni disegni sono incisi, altri scalpellati. Tant’è che i due studiosi che ebbero modo di esaminarlo (Doriguzzi e Tomasi) fanno risalire le prime incisioni in epoca precristiana. Secondo loro il masso era situato in corrispondenza di “un sito culturale legato all’acqua, già in periodo pagano, e sul quale hanno in seguito insistito per secoli i pastori locali, incidendo per similitudine le proprie iniziali”.
Con l’avvento del cristianesimo il “sito culturale pagano” cessa di significato e nella vallata i simboli cruciformi diventano il soggetto più utilizzato. Questi ricoprono integralmente la parete del
Sass de le cros (che dunque è più recente) mentre si aggiungono ai simboli pagani nel
Sass de i nom. Per la maggior parte delle incisioni a croce si può ipotizzare il periodo del tardo medioevo (tra il VI e l’VIII secolo).
Che significato dare a queste incisioni? Più semplice tentare un’ipotesi per il
Sass de le cros, vista la maggiore uniformità. Ex voto? Memoria di defunti (lo farebbero pensare le coppie di lettere, forse iniziali di nomi di persona, associate a croci e talvolta inserite in cappelle)?
Certo è materia per esperti, che possono fare riferimento e confronto con altri ritrovamenti nell’arco alpino (ma non con le incisioni della Valcamonica, molto più evolute) e nell’Appennino toscano. Sarebbe bello che potessero dirci cosa volevano comunicare gli autori delle incisioni.
Per quanto riguarda i nostri
Sass, peccato che siano in luoghi così impervi, altrimenti potrebbero esercitare un richiamo anche turistico.
P.S. Ho ricavato alcune notizie:
per il
Sass de le cros nella rivista del CAI di Agordo "Pont - Valle di San Lucano - Adunanza CAI sez. Agordina 1995"
per il
Sass de i nom nell'articolo di Doriguzzi e Tomasi "Interessante ritrovamento nel Comune di Voltago-Frassené" nella rivista "Archivio storico di Belluno Feltre e Cadore" del luglio-settembre 1984.