
Naturalmente se ne vedono tanti in giro perché i raccoglitori di funghi, ed in particolare i voltaghesi doc, li snobbano. Sarà per il nome poco accattivante, sarà per il colore rossastro del gambo, che lo fa assomigliare al velenoso satanas, sarà per la tradizione, il porcino “mat” finisce quasi esclusivamente vittima di lumache o altri animali.
In questo segue analogo destino dello Steccherino dorato (Hydnum repandum), pur abbondante nel territorio, ugualmente classificato come commestibile, ma per tradizione non raccolto (un compaesano cui avevo mostrato in passato alcuni esemplari mi disse: “Noi non li raccogliamo, perché i nostri vecchi non lo facevano…”
Al destino del luridus citato sopra bisogna associare due eccezioni: una, la raccolta e il consumo da parte di chi non si lascia suggestionare dalle circostanze e si fida della sua testa (e del suo palato); due, quando mangiate in ristorante le pappardelle ai funghi pensate che il condimento sia di porcini reali? Io ne dubito (in ogni caso la qualità non viene compromessa).
Ciao Ottavio, BUON esordio come autore su Agner e Dintorni, il tema è sicuramente allettante...
RispondiEliminaDopo commento in maniera più approfondita.
Sani