AGNER e DINTORNI
NOTIZIE, STORIE, VIDEO E CURIOSITA' SULLA VALLATA AGORDINA.
BLOG APERTO A TUTTI!!
"AUTUNNO" foto di Attilio Pietrogiovanna
AGNER e DINTORNI , vuole essere uno spazio a disposizione di abitanti e frequentatori di questi luoghi.
Ovviamente questo vale anche per associazioni, amministratori locali e per tutti coloro abbiano da proporre tematiche inerenti l'Agordino.
E sopratutto vogliano promuovere tante lodevoli iniziative spesso note ai soli abitanti del paese in cui si svolgono!
Inviateci tramite e-mail il programma di quanto organizzate, con molto piacere, sarà inserito quanto prima su Agner & Dintorni..
domenica 3 novembre 2019
La Storia del Vajont raccontata da chi era sul luogo
Pubblicato da
Luca Pollazzon
Ad ottobre, ho avuto il piacere di assistere ad una lezione di storia indimenticabile tenutasi qui a Mestre.
Luigi Rivis un Digomaner "DOC" in occasione della ricorrenza della tragedia del Vajont, ha ripercorso i fatti in maniera impeccabile e precisa, vissuti in prima persona, essendo presente nei luoghi del disastro come addetto ai lavori e sopravvissuto solo per pura fatalità.
Complimenti Luigi, grande lezione!
Credo sarebbe molto interessante proporre una serata simile anche presso la sala Polifunzionale di Voltago...
domenica 31 agosto 2014
Memorie del sottosuolo
Pubblicato da
ottavio
di giorgio casera
Forse è un po’ irriverente ricorrere al romanzo di Dostoevskij per intitolare questo post, ma mi sembra proprio intonato alla vicenda.
Come si ricorderà, nello scorso mese di aprile una nevicata “anomala” ha provocato nei boschi di Voltago e dintorni significativi danni. Si è verificato cioè una non comune situazione, secondo cui entro una certa fascia di altitudine (grosso modo tra i 700 e 1100 m.) è scesa neve appesantita da acqua. Sopra i 1100 la neve era quella soffice che conosciamo, mentre sotto i 700 diventava pioggia. Così la neve bagnata ha appesantito rami ed alberi, soprattutto quelli più ricchi di fronde, provocandone in molti casi le cadute e i ribaltamenti. E’ sufficiente una passeggiata nei boschi per rilevare il disastro! Grandi rami spezzati e piante ribaltate con le radici per aria e terreno “sconquassato”.
In una di queste circostanze, peraltro, il caso ha voluto che riaffiorasse una “memoria del sottosuolo” . L’amico Gabriele Fabris, percorrendo il sentiero Tilman nel tratto da Persegona al ripetitore di Larion, ha rinvenuto una strana pietra tra le radici di un abete vittima della neve pesante. E’ una pietra piatta incisa su ambedue le parti con un attrezzo duro e appuntito, sicuramente da un essere umano, ma in che epoca? Su una faccia compare la scritta W 35 e, a lato, (sembra) le iniziali R.S. La più facile interpretazione indicherebbe l’opera di un “coscritto” del ’35 (ma di quale secolo?) di nome R.S. L’altra faccia della pietra è più intrigante: qui, al di là di certe incisioni più scure che sembrano “naturali”, si distinguono chiaramente un “11” sotto il quale sta una figura stilizzata (tipo il landa greco) che potrebbe rappresentare una figura umana. Seguono altri simboli di difficile interpretazione la cui traccia arriva fino al limite della superficie facendo supporre che in origine la pietra fosse più larga e contenesse altre incisioni. Qui ci si può sbizzarrire nel supporre gli autori: celti?, romani?, longobardi?, persone dei nostri tempi? Certo queste incisioni non hanno niente a che vedere con quelle che si trovano su grandi massi nei boschi (e nelle pietre di vecchie case) di Soccol e di Frassenè (vedi post “Sassi, croci e misteri” su questo blog).
Ogni suggerimento od ipotesi su significato ed autori delle incisioni è benvenuto!
Forse è un po’ irriverente ricorrere al romanzo di Dostoevskij per intitolare questo post, ma mi sembra proprio intonato alla vicenda.
Come si ricorderà, nello scorso mese di aprile una nevicata “anomala” ha provocato nei boschi di Voltago e dintorni significativi danni. Si è verificato cioè una non comune situazione, secondo cui entro una certa fascia di altitudine (grosso modo tra i 700 e 1100 m.) è scesa neve appesantita da acqua. Sopra i 1100 la neve era quella soffice che conosciamo, mentre sotto i 700 diventava pioggia. Così la neve bagnata ha appesantito rami ed alberi, soprattutto quelli più ricchi di fronde, provocandone in molti casi le cadute e i ribaltamenti. E’ sufficiente una passeggiata nei boschi per rilevare il disastro! Grandi rami spezzati e piante ribaltate con le radici per aria e terreno “sconquassato”.
In una di queste circostanze, peraltro, il caso ha voluto che riaffiorasse una “memoria del sottosuolo” . L’amico Gabriele Fabris, percorrendo il sentiero Tilman nel tratto da Persegona al ripetitore di Larion, ha rinvenuto una strana pietra tra le radici di un abete vittima della neve pesante. E’ una pietra piatta incisa su ambedue le parti con un attrezzo duro e appuntito, sicuramente da un essere umano, ma in che epoca? Su una faccia compare la scritta W 35 e, a lato, (sembra) le iniziali R.S. La più facile interpretazione indicherebbe l’opera di un “coscritto” del ’35 (ma di quale secolo?) di nome R.S. L’altra faccia della pietra è più intrigante: qui, al di là di certe incisioni più scure che sembrano “naturali”, si distinguono chiaramente un “11” sotto il quale sta una figura stilizzata (tipo il landa greco) che potrebbe rappresentare una figura umana. Seguono altri simboli di difficile interpretazione la cui traccia arriva fino al limite della superficie facendo supporre che in origine la pietra fosse più larga e contenesse altre incisioni. Qui ci si può sbizzarrire nel supporre gli autori: celti?, romani?, longobardi?, persone dei nostri tempi? Certo queste incisioni non hanno niente a che vedere con quelle che si trovano su grandi massi nei boschi (e nelle pietre di vecchie case) di Soccol e di Frassenè (vedi post “Sassi, croci e misteri” su questo blog).
Ogni suggerimento od ipotesi su significato ed autori delle incisioni è benvenuto!
mercoledì 1 gennaio 2014
domenica 29 dicembre 2013
QUALE FUTURO PER IL PARCO LAGHETTI??
Pubblicato da
Luca Pollazzon
Come ormai riportato anche dalla stampa locale, con il 31/12/2013 la famiglia Zanellato, gli attuali gestori del Parco Laghetti di Frassenè, concludono la loro avventura in Agordino.
Prenderanno infatti in gestione il rif. Coni Zugna, a Rovereto (TN)
Da parte nostra, a questi amici, che hanno investito molte risorse e portato il Parco Laghetti ad una notorietà mai vista prima...
http://agneredintorni.blogspot.it/2012/10/falesia-speciale-di-frassene-agordino.html
Persone, che hanno anche creduto nelle potenzialità di una zona morta turisticamente, ma anche se il loro progetto si conclude anzitempo... Auguriamo un in bocca al lupo per il nuovo progetto...
Dal 2014 Gigi e famiglia, li troverete QUI:
Rimane la curiosità e la speranza che il Parco Laghetti, possa continuare a contare su qualche progetto al momento a noi sconosciuto, che continui a valorizzare quanto fatto fino ad ora... siamo fiduciosi...
Prenderanno infatti in gestione il rif. Coni Zugna, a Rovereto (TN)
Da parte nostra, a questi amici, che hanno investito molte risorse e portato il Parco Laghetti ad una notorietà mai vista prima...
http://agneredintorni.blogspot.it/2012/10/falesia-speciale-di-frassene-agordino.html
Persone, che hanno anche creduto nelle potenzialità di una zona morta turisticamente, ma anche se il loro progetto si conclude anzitempo... Auguriamo un in bocca al lupo per il nuovo progetto...
Dal 2014 Gigi e famiglia, li troverete QUI:
Rimane la curiosità e la speranza che il Parco Laghetti, possa continuare a contare su qualche progetto al momento a noi sconosciuto, che continui a valorizzare quanto fatto fino ad ora... siamo fiduciosi...
mercoledì 11 dicembre 2013
giovedì 5 dicembre 2013
Web, turismo, incubatori e startup
Pubblicato da
ottavio
di giorgio casera
Un paio d’anni fa sono venuto a conoscenza delle “startup”. Le startup sono imprese che nascono da un’idea innovativa, vengono sviluppate all’interno di incubatori, che possono essere università, enti pubblici o privati, banche etc, , finanziate dopo una verifica delle possibilità di successo commerciale, e infine immesse sul mercato. Costituiscono una delle ipotesi di rilancio della nostra economia.
Faccio un esempio, su startup realizzata. Due studenti del Politecnico di Milano pensano che si possa sfruttare il traffico stradale per ottenere energia elettrica. Come? Sfruttando l’effetto piezoelettrico di alcuni materiali (producono energia se compressi). La loro idea è che se si mette in prossimità di una rotonda (dove i mezzi sono obbligati a rallentare) un falso dosso che contiene uno strato di materiale piezoelettrico ad ogni passaggio si produrrà una frazione di energia che sarà opportunamente raccolta da dispositivi appositi. Questa frazione moltiplicata per il numero dei passaggi potrà fornire una produzione significativa. Ok, l’idea sembra buona, ma come si fa a sfruttarla industrialmente? Bisogna costruire i prodotti su scala industriale, ci vuole una struttura commerciale per venderli, ci vuole un’amministrazione. Certo, all’inizio i volumi potranno essere simbolici, ma se il prodotto incontra il favore del mercato bisogna essere pronti a soddisfarlo . I due studenti ne sanno poco di tutto questo e quindi hanno bisogno di assistenza. Interviene così l’incubatore che li aiuta a costruire la struttura organizzativa necessaria. Naturalmente per questo ci vogliono soldi, e non pochi. Intervengono a questo punto i business angel , normalmente emanazioni di istituti bancari, che attivano un’istruttoria di valutazione della potenzialità del business e, se le conclusioni sono positive, finanziano il lancio dell’impresa.
Si dice che per sviluppare una startup ci vuole l’idea innovativa, un personal computer e Internet. Al resto pensano le strutture di assistenza e finanziamento. Qualche esempio di startup (USA): Amazon e Yahoo (ICT applicazioni), Paypal (finanza), Cisco (ICT Hw), Starbuks (Commercio), e così via. Come si vede settori diversi, ma tutti con solidi intrecci alla rete. E ce ne sono diverse anche in Italia.
Scusate la lunga premessa, ma mi serve per passare al vero tema di questo post, il turismo nell’area Agner e dintorni. Può esserci una startup di turismo? Certo, internet e PC sono alla portata di tutti, ma ci vuole l’idea innovativa, un’idea che il web possa promuovere e supportare. Vediamo intanto qual è il quadro odierno della situazione.
Frassené nel 1957 - Albergo Venezia
Da noi il turismo ha avuto un glorioso passato ed è ora un mediocre presente, fatto sostanzialmente di seconde case. Frassené, per non andar lontano, ha goduto di un flusso turistico significativo fino agli anni ’70. Poi è cominciato il declino. Le cause sono state molteplici: mancato ricambio della clientela, insostenibilità di costi imposti da leggi dello Stato, stagionalità ridotta, mancanza di infrastrutture (con l’autostrada la Val di Fassa è raggiungibile da Milano in 3 ore) ma soprattutto mancanza di investimenti “industriali” e commerciali, e mancata innovazione. Infine, la concorrenza: alla fine degli anni ’70 il Corriere della Sera riportava quotidianamente le inserzioni pubblicitarie di Falcade, e si sono visti i risultati. Altri potevano fornire un’offerta più articolata, es, Alleghe con la combinazione lago-monti. Insomma, altrove, sempre nell’agordino, non si è mai fermato l’aggiornamento dell’offerta, attraverso continui investimenti. E quindi sono stati in grado di tener testa, seppure a fatica, alla concorrenza delle due province autonome vicine. Oggi al turista montano bisogna offrire, paesaggi, escursioni ma anche intrattenimenti, beauty farm, svaghi serali e notturni. I paesi dell’Agner sono in grado di fornire questi servizi? Sembra di no. Ci vorrebbero parecchi soldi per ricreare un ambiente così e non mi pare di vedere intenzioni in questo senso.
Alleghe
Però, l’idea innovativa potrebbe nascere nella mente di qualche giovane (anche solo di spirito) che non si accontenti del confortevole futuro assicurato (fino a quando?) dalla Luxottica. Il problema è che se non ha capacità imprenditoriali e risorse sufficienti proprie non andrà lontano. Nell’area (ed includo anche la provincia di Belluno, con tutte le istituzioni, banche comprese) non mi pare esista nulla che possa funzionare come incubatore o come business angel. (E per girare il coltello nella solita piaga dirò che la Provincia di Trento funziona anche come incubatore di startup, letto sull’inserto economico di un quotidiano nazionale).
Comunque, in primis ci vogliono le idee e forse non tutte avranno bisogno di capitali ingenti (che so io, un agriturismo con offerte di beni e servizi originali). Un’altra ipotesi, quella del turismo “di lavoro” è suggestiva e poggia su solidi fondamenti tecnologici (ma bisogna trovare il modo di attirare i “turisti di lavoro”!). Tutte richiedono però come base almeno un atteggiamento amichevole da parte delle Amministrazioni e delle popolazioni residenti. Le quali potrebbero impegnarsi, ad esempio, a ripulire prati e boschi di loro proprietà con la frequenza e la tempestività dei loro avi: sono tre anni che io ed i miei familiari siamo vittime delle punture di zecche, e la cosa sta diventando fastidiosa.
Un paio d’anni fa sono venuto a conoscenza delle “startup”. Le startup sono imprese che nascono da un’idea innovativa, vengono sviluppate all’interno di incubatori, che possono essere università, enti pubblici o privati, banche etc, , finanziate dopo una verifica delle possibilità di successo commerciale, e infine immesse sul mercato. Costituiscono una delle ipotesi di rilancio della nostra economia.
Faccio un esempio, su startup realizzata. Due studenti del Politecnico di Milano pensano che si possa sfruttare il traffico stradale per ottenere energia elettrica. Come? Sfruttando l’effetto piezoelettrico di alcuni materiali (producono energia se compressi). La loro idea è che se si mette in prossimità di una rotonda (dove i mezzi sono obbligati a rallentare) un falso dosso che contiene uno strato di materiale piezoelettrico ad ogni passaggio si produrrà una frazione di energia che sarà opportunamente raccolta da dispositivi appositi. Questa frazione moltiplicata per il numero dei passaggi potrà fornire una produzione significativa. Ok, l’idea sembra buona, ma come si fa a sfruttarla industrialmente? Bisogna costruire i prodotti su scala industriale, ci vuole una struttura commerciale per venderli, ci vuole un’amministrazione. Certo, all’inizio i volumi potranno essere simbolici, ma se il prodotto incontra il favore del mercato bisogna essere pronti a soddisfarlo . I due studenti ne sanno poco di tutto questo e quindi hanno bisogno di assistenza. Interviene così l’incubatore che li aiuta a costruire la struttura organizzativa necessaria. Naturalmente per questo ci vogliono soldi, e non pochi. Intervengono a questo punto i business angel , normalmente emanazioni di istituti bancari, che attivano un’istruttoria di valutazione della potenzialità del business e, se le conclusioni sono positive, finanziano il lancio dell’impresa.
Si dice che per sviluppare una startup ci vuole l’idea innovativa, un personal computer e Internet. Al resto pensano le strutture di assistenza e finanziamento. Qualche esempio di startup (USA): Amazon e Yahoo (ICT applicazioni), Paypal (finanza), Cisco (ICT Hw), Starbuks (Commercio), e così via. Come si vede settori diversi, ma tutti con solidi intrecci alla rete. E ce ne sono diverse anche in Italia.
Scusate la lunga premessa, ma mi serve per passare al vero tema di questo post, il turismo nell’area Agner e dintorni. Può esserci una startup di turismo? Certo, internet e PC sono alla portata di tutti, ma ci vuole l’idea innovativa, un’idea che il web possa promuovere e supportare. Vediamo intanto qual è il quadro odierno della situazione.
Comunque, in primis ci vogliono le idee e forse non tutte avranno bisogno di capitali ingenti (che so io, un agriturismo con offerte di beni e servizi originali). Un’altra ipotesi, quella del turismo “di lavoro” è suggestiva e poggia su solidi fondamenti tecnologici (ma bisogna trovare il modo di attirare i “turisti di lavoro”!). Tutte richiedono però come base almeno un atteggiamento amichevole da parte delle Amministrazioni e delle popolazioni residenti. Le quali potrebbero impegnarsi, ad esempio, a ripulire prati e boschi di loro proprietà con la frequenza e la tempestività dei loro avi: sono tre anni che io ed i miei familiari siamo vittime delle punture di zecche, e la cosa sta diventando fastidiosa.
martedì 12 novembre 2013
SIAMO SEMPRE ONLINE..
Pubblicato da
Luca Pollazzon
ABBIAMO DECISO DI NON RINNOVARE IL DOMINIO AGNER E DINTORNI.COM CHE RIMANDAVA IN AUTOMATICO ALL' INDIRIZZO:
http://agneredintorni.blogspot.it/
Pertanto da oggi non saranno più attivi ne il dominio.com ne la mail info@agneredintorni.com
Quindi per accedere al sito l'indirizzo sarà:
http://agneredintorni.blogspot.it/
Mentre la mail per eventuali contatti sarà:
luca.pollazzon(chiocciola)gmail.com
Saluti.
http://agneredintorni.blogspot.it/
Pertanto da oggi non saranno più attivi ne il dominio.com ne la mail info@agneredintorni.com
Quindi per accedere al sito l'indirizzo sarà:
http://agneredintorni.blogspot.it/
Mentre la mail per eventuali contatti sarà:
luca.pollazzon(chiocciola)gmail.com
Saluti.
lunedì 4 novembre 2013
ADDIO AL PARCO LAGHETTI?
Pubblicato da
Luca Pollazzon
Il basso Agordino sta perdendo i pochi pezzi pregiati che ancora lo contraddistinguono?
Stando a quanto ci girano gli amici del Parco Laghetti di Frassenè (potete leggerlo sotto)
1)
la PRIMA falesia in Italia per disabili ... tanto da far salire la RAI per documentare il tutto ..
2)
un centro di aggregazione per varie molteplici iniziative folkloristico/Sportivo/ Culturali.. vedasi
Stando a quanto ci girano gli amici del Parco Laghetti di Frassenè (potete leggerlo sotto)
sembrerebbe che un posto [PUBBLICO!]
risorto dall'oblio
in cui era stato lasciato andare
e che oggi può fregiarsi tra le altre cose di essere ..1)
la PRIMA falesia in Italia per disabili ... tanto da far salire la RAI per documentare il tutto ..
2)
un centro di aggregazione per varie molteplici iniziative folkloristico/Sportivo/ Culturali.. vedasi
- Ciaspòì
- Vallinfiera (che già dalla prima edizione ha richiamato migliaia di presenze)
sia destinato a chiudere!!!
mercoledì 23 ottobre 2013
FASIN
Pubblicato da
Luca Pollazzon
di Cherubino Miana
Ram lasadi secà na staion
riciapali per man, scurtali de mesura
co na ranconela che taia, savaiali
e ligali co sache de busc.
Ghe ne chei a doi sache
per el fornel tondo de la stua
e chei a na saca sol da doprà
inte la stube nova pi curta.
I e de peth per impità
de noseler per daghe onda
de fagher per daghe calt.
Le bel sentirli cantà intel fornel
o inte cosina sofiar
I fasin ades ghe ne pochi chei fa
na olta era el gasolio de montagna
ades se la stufa no la va a Pellets
se riscia de ciapà le buanthe.
Fasin de me nono imuciadi su l'archer
e chei picioi inte sofita coi panegas a fa el nif
fasin rencuradi sot lares coi ram crepadi
chei scioca coi brusa e le schithe le salta
brusase le braghe de veludo era fathile
coi ram de lares, meio i fagher pi caldi e chieti
fasin ingrumadi su pile e con sora ramada de peth
na storia de fasin la sarae ncora.....fascinosa
cher.2013
FASIN
riciapali per man, scurtali de mesura
co na ranconela che taia, savaiali
e ligali co sache de busc.
Ghe ne chei a doi sache
per el fornel tondo de la stua
e chei a na saca sol da doprà
inte la stube nova pi curta.
I e de peth per impità
de noseler per daghe onda
de fagher per daghe calt.
Le bel sentirli cantà intel fornel
o inte cosina sofiar
I fasin ades ghe ne pochi chei fa
na olta era el gasolio de montagna
ades se la stufa no la va a Pellets
se riscia de ciapà le buanthe.
Fasin de me nono imuciadi su l'archer
e chei picioi inte sofita coi panegas a fa el nif
fasin rencuradi sot lares coi ram crepadi
chei scioca coi brusa e le schithe le salta
brusase le braghe de veludo era fathile
coi ram de lares, meio i fagher pi caldi e chieti
fasin ingrumadi su pile e con sora ramada de peth
na storia de fasin la sarae ncora.....fascinosa
cher.2013
mercoledì 11 settembre 2013
DALLA TASCA DI UNO ZAINO
Pubblicato da
Luca Pollazzon
Direttamente da una tasca di uno zaino.. mi sono riapparsi tre biglietti della defunta seggiovia Frassenè - Rif. Scarpa
Cosa ne dite? Sono da conservare come le cartoline d'epoca?
Cosa ne dite? Sono da conservare come le cartoline d'epoca?
venerdì 6 settembre 2013
giovedì 5 settembre 2013
ME FASTU UN BAL - PRESENTAZIONE AD AGORDO 08/09/2013
Pubblicato da
Luca Pollazzon
IL GRUPPO FOLK
"I Ladin del Pòi che bala"
E' LIETO DI PRESENTARE IL DVD
"ME FASTU EN BAL?"
DOMENICA 08/09/2013 ORE 20.30 PRESSO SALA DON TAMIS VIA XXVII APRILE 10
lunedì 26 agosto 2013
ME FASTU UN BAL - RIVAMONTE 31/08/2013
Pubblicato da
Luca Pollazzon
RIVAMONTE - CASA DELLA GIOVENTU'
SABATO 31/08/2013 ORE 20.30
IL GRUPPO FOLK
"I Ladin Del Pòi Che Bala"
VI ASPETTA NON MANCATE!!
GARA DI PESCA AL PARCO LAGHETTI 07/09/2013
Pubblicato da
Luca Pollazzon
LE ISCRIZIONI DEI PARTECIPANTI, POSSONO AVVENIRE DIRETTAMENTE IN LOCO PRIMA DELL'INIZIO DELLA GARA.
-Cliccare QUI per visualizzare su Google Maps come raggiungere il Parco Laghetti.
venerdì 16 agosto 2013
VALLINFIERA 3 edizione e GARA di PESCA
Pubblicato da
Manuel
Vi aspettiamo domenica 18 agosto per tutta la giornata!
ORE
7:00 iscrizioni gara di pesca.
8:00 inizio gara di pesca.
9:00 apertura mercatini di artigianato e gastronomia locale
possibilità di provare in completa sicurezza:
-la slake-line;
-la zip line sospesa sul lago;
-i ponti tibetani.
-l'arrampicata in falesia.
In più circa dalle ore
10:00
- inizio laboratorio artistico a partire da un numero minimo di 5 partecipanti.
- inizio rievocazioni storiche medievali di -fiamma antica-
- possibilità di provare il soft-air
Dalle 12:00 in poi possibilità di pranzare presso il ristorante Parco Laghetti.
Dalle
15:30
- continuazione delle attività della mattinata elencate sopra.
- inizio spettacolo del gruppo in costume Betin Buli da La Val !
18:30
-concerto della nuova band locale.. gli -HP8-
20:00
-termine mercatini e attività varie con la possibilità di cenare presso il ristorante Parco Laghetti.
Durante la giornata avremmo la lieta compagnia di Educane con il loro stand e dei rapaci di Ranch alle Roste.
A domenica 18 agosto!
Per QUALSIASI INFORMAZIONE SCRIVETECI
VALLINFIERA E GARA DI PESCA
Pubblicato da
Luca Pollazzon
Ritona il magico appuntamento estivo del Parco Laghetti.
Con quest'anno la bellissima sorpresa della gara di pesca aperta a tutti!
sabato 10 agosto 2013
Gino Miana pittore
Pubblicato da
ottavio
di giorgio casera
(In occasione della mostra dei suoi quadri a Voltago, agosto 2013)
Sopra una pietra - olio, 1976
Non ho conosciuto Gino. Personalmente, intendo. Gabriella mi ha raccontato tempo fa che Gino era venuto col padre a trovare la mia famiglia ad Ingurtosu, poco distante dalla miniera di Montevecchio dove il padre lavorava. Doveva essere alla fine degli anni ’40, e le visite degli agordini che lavoravano nelle miniere del sud Sardegna erano abbastanza frequenti: mio padre era per loro un punto di riferimento poiché era là dal 1925. Ma io ero troppo piccolo e non mi ricordo. Però l’ho conosciuto in seguito, attraverso i suoi libri.
La finestrella - olio e spatola, 1971
Uno in particolare, La lampada a carburo, mi aveva coinvolto, avendo vissuto ed assorbito per anni la particolare atmosfera dell’ambiente minerario.
(In occasione della mostra dei suoi quadri a Voltago, agosto 2013)
martedì 30 luglio 2013
SOUNDOLOMITI -THE PEAKS MUSIC FESTIVAL - C/O PARCO LAGHETTI DI FRASSENE'
Pubblicato da
Luca Pollazzon
SOUNDOLOMITI
THE PEAKS MUSIC FESTIVAL
Segnate la data sul calendario...
03/08/2013
imperdibile appuntamento musicale tra le magiche montagne patrimonio dell'UNESCO
al
PARCO LAGHETTI di FRASSENE'
SABATO 3 AGOSTO
pomeriggio e notte imperdibili, all'insegna di musica e divertimento. Tutti invitati a passare la notte con noi in tenda,bivacco o camper.Stand gastronomici e birra a fiumi, anche artigianale garantita dagli amici della
BIRRA DEL CARPISTA.
Assieme a noi Radio e Tele Belluno per una magica notte musicale da ricordare.
Per info cell.388-8061640 info@parcolaghetti.it
L'evento è anche su facebook
BIRRA DEL CARPISTA.
Assieme a noi Radio e Tele Belluno per una magica notte musicale da ricordare.
Per info cell.388-8061640 info@parcolaghetti.it
L'evento è anche su facebook
Il PARCO LAGHETTI SI TROVA QUI
MOSTRA PITTORICA - RICORDANDO GINO MIANA
Pubblicato da
Luca Pollazzon
Inaugurazione sabato 03/08/2013 dalle ore 17.30
Presso sala Polifunzionale di Voltago Agordino
Viale Europa 22 - Strada per Digoman
lunedì 15 luglio 2013
martedì 9 luglio 2013
28/07/2013 MANIFESTAZIONE PER L'ACQUA AD AGORDO
Pubblicato da
Luca Pollazzon
DOMENICA 28 LUGLIO 2013
MANIFESTAZIONE CONTRO L’IPER-SFRUTTAMENTO IDROELETTRICO
COME UN FIUME PER I FIUMI
PARTENZA DEL CORTEO: dal centro di Taibon Agordino (Parcheggio Tegnas) ore 11
ARRIVO: Agordo, Piazza Libertà – al Broi di Agordo
RITROVO: parcheggio davanti Luxottica a partire dalle ore 10
DISTANZA: – circa 3 Km – Strada asfaltata, percorso alla portata di tutti. Consigliate scarpe comode e cappellino
APPELLO PUBBLICO
Vivendo nelle nostre valli montane, a dispetto della tutela dell’UNESCO e delle aree parco, dei siti Natura 2000, della bellezza del paesaggio, possiamo amaramente notare come ormai oltre il 90% dell’acqua dei nostri torrenti sia attualmente sfruttata per scopi idroelettrici e irrigui. I nostri fiumi sono stati oggetto di una riduzione smisurata della portata idrica per estesi tratti del loro corso naturale a causa degli innumerevoli impianti idroelettrici che, in molti casi, si accumulano uno dopo l’altro.
Un altro centinaio di nuovi impianti sono in via di approvazione su quel 10% di acqua rimasta libera di scorrere nei propri alvei. Se questi nuovi impianti venissero realizzati la produzione elettrica crescerebbe di 35 MW a fronte di una produzione idroelettrica annua di 18000 MW. Un aumento irrisorio pari a un terzo dell’energia fotovoltaica prodotta nel Veneto, mentre i grandi impianti idroelettrici, che rappresentano l’80% della produzione idroelettrica, non funzionano a pieno regime.
Una scarsa resa che però produrrebbe un impatto ambientale enorme: la definitiva artificializzazione dei nostri torrenti e di ampi tratti di elevato pregio naturalistico ricadenti in aree d’interesse comunitario.
Purtroppo, al momento del rilascio delle relative autorizzazioni, le autorità competenti non valutano attentamente le conseguenze derivanti dagli impatti cumulativi di questi impianti, mancano, inoltre, sia i dati aggiornati sulle effettive portate dei torrenti, sia la loro classificazione e vi sono valutazioni ambientali insufficienti. Il risultato: vengono rilasciate autorizzazioni in violazione delle normative europee vigenti.
Una deregolamentazione tutta a vantaggio dei vecchi e nuovi predatori che, grazie agli incentivi verdi che finanziamo attraverso il pagamento delle bollette della luce, hanno la garanzia di lauti profitti su impianti che altrimenti non sarebbero economicamente sostenibili visto la loro scarsa produzione energetica.
Infine, dovremmo chiederci anche a chi spetti l’ultima parola sulle decisioni da prendere a casa nostra. La partecipazione dei cittadini è un principio affermato dall’Art.9 dello Statuto della Regione Veneto eppure le numerose iniziative fin qui messe in campo contro l’iper-sfruttamento idroelettrico che hanno visto l’adesione di migliaia di bellunesi e non, sono rimaste inascoltate da gran parte della politica regionale. Ma com’è possibile che a decidere sulle sorti del nostro territorio siano solo poche persone, per giunta lontane e poco attente?
Le responsabilità, però, vanno ricercate anche tra la gran parte degli amministratori locali ancora incapaci di cogliere la ricchezza rappresentata dalla bellezza di un paesaggio unico al mondo. Solo attraverso la sua tutela e la sua valorizzazione turistica sarà possibile pianificare un futuro certo per questo territorio.
Per questi motivi, in difesa della nostra terra, contro l’iper-sfruttamento idroelettrico, abbiamo deciso di convocare per domenica 28 luglio 2013 una manifestazione in agordino a un anno dalla marcia vittoriosa della Valle del Mis. Noi non molliamo e continueremo a lottare finché tutti questi inutili e dannosi nuovi impianti non saranno bloccati definitivamente.
Per questo ci appelliamo a tutti voi, a tutte le associazioni, movimenti, comitati, gruppi, singoli cittadini e cittadine che lottano per i beni comuni, che vogliono difendere il nostro territorio, che vogliono fermare lo sfruttamento irrazionale e privatistico dei fiumi.
Il 28 luglio vi aspettiamo!
STOP ALLO SFRUTTAMENTO DEI NOSTRI FIUMI!
Associazione Pescatori Agordino ( Bacino 5)
Associazione Pescatori Val Sarzana
Canne Blu Agordo
Comitato per la salvaguardi Valle di S. Lucano
Comitato Usi Civici Tiser –Gosaldo
Acqua Bene Comune Zoldo
Comitato Bellunese Acqua Bene Comune.
Per info e adesioni: info@acquabenecomunebelluno.it
www.acquabenecomunebelluno.it
www.bellunopiu.it
cell. 3381672562 - 3472372479
INFO UTILI:
Sarà disponibile un servizio navetta dal parcheggio della Luxottica fino alle ore 10:45 che porterà i manifestanti al concentramento del corteo. Importante arrivare in agordino (già dalle 10) il prima possibile per consentire il trasferimento con le navette.
AIUTACI A RIDURRE IL NUMERO DELLE MACCHINE. ORGANIZZATEVI PER RIEMPIRE LE MACCHINE.
Per raggiungere l’agordino con il minor numero possibile di automobili, consigliamo di utilizzare il servizio di carpooling BlaBlaCar.
Se cercate un passaggio, collegatevi al sito www.blablacar.it e scrivete Agordo nella casella “Città di arrivo”.
Se invece volete mettere a disposizione uno o più posti liberi nella vostra auto, cliccate sul tasto “Offri un passaggio”.
La registrazione al servizio è semplice e gratuita.
Per informazioni: info@bellunosimuove.it
MEGLIO IN BICI! PORTA LA TUA BICICLETTA COSI’ PUOI LASCIARE LA TUA MACCHINA AL PARCHEGGIO DELLA LUXOTTICA.
POSSIBILITA’ DI RIENTRO IN NAVETTA ALLA FINE DELLA MANIFESTAZIONE.
MUNIRSI DI ACQUA E PRANZO AL SACCO. PICCOLO RISTORO ALL’ARRIVO DELLA MANIFESTAZIONE E MUSICA LIVE
MEDIA PARTNERS: Radio Più – bellunopiu.it
AIUTACI A PROMUOVERE QUESTA MANIFESTAZIONE
SOSPENSIONE ACQUA POTABILE A FRASSENE'
Pubblicato da
Luca Pollazzon
Gestione Servizi Pubblici informa che a VOLTAGO AGORDINO in LOCALITA' FRASSENE' l'acqua erogata dall'acquedotto non è potabile e non può essere usata per scopi alimentari. GSP ha, comunque, già adottato le necessarie misure per la disinfezione dell'acqua presente nei serbatoi e nella rete idrica. Ulteriori informazioni saranno fornite nei prossimi giorni. Per maggiori informazioni è possibile contattare il Servizio Clienti ai numeri 840 000 032 (da rete fissa) o 0437 938002 (da mobile)
mercoledì 3 luglio 2013
martedì 18 giugno 2013
APPIGLI SOTTO IL MUSCHIO 06/07/2013
Pubblicato da
Luca Pollazzon
Gli amici della Valle di Gares
informano che il giorno 06/07/2013
si terrà l'edizione 2013
di
"APPIGLI SOTTO IL MUSCHIO"
INFO SU:
web: www.appigli.wix.com/appiglisottoilmuschio
mail: appiglisottoilmuschio@gmail.com
lunedì 17 giugno 2013
giovedì 13 giugno 2013
martedì 11 giugno 2013
13/06/2013 TUTTI A VOLTAGO!!
Pubblicato da
Luca Pollazzon
CITTADINI DI VOLTAGO
Giovedì 13 GIUGNO 2013 ore 10:00 presso la sala POLIFUNZIONALE ci
sara’ il sopralluogo dei funzionari addetti alla stesura del verbale, per la fattibilità
della Centralina che dovrebbe sorgere sul torrente Sarzana in località Ponte (strada
verso Digoman). La presa a monte sarà in località immediatamente sottostante il “Sarda Ranch” a
Frassenè, per un progetto e appena più
in fuori, per gli altri due.
Chiunque puo’ ancora portare delle
osservazioni a riguardo dei progetti in questa e ultima occasione
: proprietari di terreni
interessati, pescatori, ambientalisti, liberi cittadini e persone a cui sta a cuore ancora il nostro paese e il nostro
ambiente.
LO VOGLIAMO REGALARE AI PRIVATI? CHE
VOGLIONO FARE I SOLDI CON LE NOSTRE ACQUE, DISTRUGGENDO IL NOSTRO AMBIENTE E
CHE IN PIU’ RICEVERANNO UN CONTRIBUTO STATALE PER FARLO? CHE NATURALMENTE
PAGHEREMO NOI?!
PROTESTIAMO
COSA LASCEREMO AI
GIOVANI NEL FUTURO?
** APPUNTAMENTO A GIOVEDI’ 12 GIUGNO
ORE 10.00 **
….MUOVIAMOCI ORA! DOPO SARA’ TROPPO TARDI!!
mercoledì 5 giugno 2013
IL VALORE DELLE CENTRALINE IDROELETTRICHE
Pubblicato da
Luca Pollazzon
TRATTO DA WWW.BELLUNOPIU.IT
“Ci sono milioni e milioni di euro in investimenti privati in stallo per la realizzazione di centraline idroelettriche sui nostri corsi d’acqua” (Capellaro-Assindustria Belluno – C.d.A del 24 aprile) . Vero. Ci sono milioni e milioni di euro in ballo nel settore. Ma sono proprio privati questi milioni di euro? E’ di questi giorni la notizia che giàpaghiamo l’energia elettrica l’ 11% in più della media europea. Assoelettrica , una delle tante organizzazioni sindacali del settore energia di Confindustria, stima in circa 220 miliardi – per il periodo 2009-2032- il costo totale degli incentivi alle rinnovabili . Il picco annuo di spesa per incentivi si avrà nel 2016 con un costo a carico dello stato di 12,5 miliardi che corrispondono grosso modo a oltre 200 € di maggior spesa per ogni cittadino italiano. Se le stime di Assoelettrica sono corrette il costo degli incentivi a regime, nel 2032, graverà su ogni cittadino italiano per oltre 3.600 euro. Se consideriamo che i consumi delle famiglie rappresentano circa il 22% di tutti i consumi di energia elettrica, quanto costerà – nel 2016 o, peggio, nel 2032 – l’energia elettrica all’industria, agli artigiani, aiComuni? Le nostre famiglie , il nostro sistema produttivo, i nostri ospedali, i nostri alberghi, possono permettersi di pagare l’energia elettrica a così caro costo? Di quali “ benefici ” godranno gli operatori economici e le famiglie che non partecipano alla speculazione sull’energia ? E’ evidente che tutto il sistema degli incentivi va ripensato e , come già hanno fatto Spagna e Portogallo, va subito quantomeno sospeso . La sospensione, oltre a consentire risparmi di spesa notevoli, risparmi che potrebbero essere utilizzati per risolvere le vere emergenze sociali del nostro Paese, trova piena giustificazione anche nell’elevato calo dei consumi energetici che, causa la crisi, si è verificato in Italia dal 2008 ad oggi. Calo di consumi che, nel settore idroelettrico, si manifesta con il sotto utilizzo produttivo degli impianti già esistenti. Qualsiasi governo che volesse attuare una politica di buon senso dovrebbeincentivare il risparmio di energia, non la produzione. Come si manifesta il sistema degli incentivi in Provincia? I ventilati investimenti del Presidente Cappellaro dove vanno a finire? Con queste opere si crea lavoro o, molto più semplicemente, si tratta di una speculazione finanziaria? Riflettiamo su alcuni esempi concreti. I dati che sotto riporteremo sono dati pubblici, frutto di visure in Camera di Commercio. E’ noto che gli interventi idroelettrici nei nostri corsi d’acqua sono approvati, dopo istruttoria della Direzione Generale “Difesa” del Suolo, con decreto della Giunta Regionale che rilascia la cosiddetta “ autorizzazione unica ”, una sorta di concessione edilizia omnicomprensiva. Tralasciamo, in questa occasione, di evidenziare come spesso queste autorizzazioni uniche violino leggi vigenti, diritti collettivi od individuali ecc. A questo proposito, non potendo noi cittadini ricorrere al Tar contro ogni singola violazione, abbiamo deciso di intraprendere la strada del “ricorso in Europa” .
Ci soffermiamo, invece, sui risvolti finanziari delle autorizzazioni uniche.
- Impianto sul torrente Gosalda: autorizzato dalla Giunta Regionale il 29.12.2011, in data 26 gennaio 2012 viene venduto a 3. 603,284 euro. Ovviamente a questo prezzo viene ceduta la sola autorizzazione perché l’impianto sarà costruito a spese dell’ acquirente, la Poliplast Spa di Bergamo.
- Impianto sul torrente Corpassa e sul torrente Bios “basso”: in data 27.12.2011 S.E.D. SRL ed En & En spa permutano tra loro quote delle società titolari delle “autorizzazioni uniche “ rilasciate dalla Giunta Regionale rispettivamente in data 21 giugno 2011 e 18 ottobre 2011. Anche in questo caso alla data della permuta nessun lavoro di costruzione delle centrali è ancora iniziato. Leggendo l’ atto di permuta apprendiamo che le sole “ autorizzazioni uniche ” vengono così valutate : per l’impianto sulla Corpassa – ancora da costruire – 6.023.000,00 di euro, mentre per l’impianto – ancora da costruire – sul Biois, 5.000,000,00 di euro.
- Ancora: il 20 dicembre 2012 il Consiglio di Amministrazione di EN & EN SPA delibera “ di approvare la vendita degli asset o delle quote sociali delle società di scopo : En Vallesina srl, Idroelettrica Biois srl e En Borsoia srl ad un prezzo minimo complessivo di 23.000.000,00” cessione che nello scorso mese di aprile 2013si è concretizzata , al prezzo minimo di 23 milioni, alla società Energie Spa di Bolzano.
Chiediamo a Cappellaro, ai vari militanti della lobby idroelettrica, ai demagoghi dell’idroelettrico , qual è la ragione per cui una “autorizzazione regionale unica” all’indomani del rilascio viene venduta a 2,3,4 volte il valore della produzione annua del singolo impianto, quando, l’acqua, la materia prima, è praticamente gratis? Siamo forse in presenza di attività innovative ad alto valore aggiunto? O sono gli incentivi statali, il cui valore è talmente elevato , a consentire speculazioni di tal forza ? L’arricchimento di pochi , a spese di tutti e con danni irreversibili al nostro territorio, alle nostre attività turistiche, ( i cui operatori dormono alla grande ) ai pescatori che si vedrannoespropriare di circa 200 km di torrenti in cui pescare – in cambio la Regione li ha premiati con l’aumento, dal 6 aprile scorso, del 60% della tassa per la licenza di pesca – giustifica forse l’arrendevolezza dei politici locali, dei funzionari pubblici alle richieste di questi speculatori ?
O, sotto, c’è dell’altro?
Torniamo ai temi della crisi, cari a Cappellaro, come a noi, per chiederci : se, per ipotesi, il Governo destinasse il valore degli incentivi ad opere di manutenzione del territorio e di difesa idrogeologica, quante imprese bellunesi avrebbero lavoro, quanti lavoratori troverebbero nuova occupazione? Quanti lobbysti, questi si, finalmente disoccupati?
Oppure anche Cappellaro, come l’assessore Conte, come Zaia, come i Sopraintendenti ai beni paesaggistici, come certi sindaci, come i Commissari Provinciali, come certi integerrimi funzionari pubblici , ha l’ambizione di passare alla storia quale pioniere dell’elettrificazione del Bellunese?
Considerazione finale. Il colpevole quanto irresponsabile atteggiamento dei ns. rappresentanti – a Venezia come a Roma – escluso il Consigliere Reolon il quale, pubblicamente, si è dissociato – ci fa pensare che gli storici slogan della Lega “Paroni a casa nostra” e “Roma Ladrona” , abbiano ora, con la giunta Zaia , una nuova versione : “ Venezia Ladrona” e “ Siam paroni a casa vostra “.
Tanto i Bellunesi, in Regione quanto a Roma, sono rappresentati da eletti a “ loro insaputa” .
Comitato Bellunese Acqua Bene Comune
INCONTRO PUBBLICO: "SFRUTTAMENTO IDROELETTRICO TORRENTE SARZANA"
Pubblicato da
Luca Pollazzon
AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VOLTAGO AG.
ASSOCIAZIONE PESCATORI “VAL SARZANA”
PRIVATI CITTADINI
ORGANIZZANO :
VENERDI’ 7 GIUGNO
ORE 20.30
PRESSO LA SALA POLIFUNZIONALE
DI VOLTAGO AG.
(strada verso Digoman)
INCONTRO PUBBLICO SUL TEMA
“SFRUTTAMENTO IDROELETTRICO SUL TORRENTE
SARZANA”
…verso
il prosciugamento totale della VAL SARZANA…
INTERVERRANNO :
-ASSOCIAZIONE PESCATORI “VAL SARZANA”
-AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VOLTAGO AGORDINO
- COMITATO BELLUNESE ACQUA BENE COMUNE
-
ASSOCIAZIONE PESCATORI BACINO DI
PESCA N° 5 “ AGORDINO”
Voltago 04/06/2013
Comunicato
Questo incontro pubblico e’ stato
indetto alla luce dell’ imminente sopralluogo che verra’ effettuato dalle
autorita’ competenti sul Sarzana, per il rilascio di una concessione di sfruttamento idroelettrico del torrente.
Nella data del 11 aprile 2013 non è stato possibile effettuare il
sopralluogo sui vari siti causa la presenza di innevamento , e pertanto è stato
fissato un ulteriore sopralluogo in data giovedì 13 giugno 2013 ore 10:00.
Su questo prezioso “bene comune”
si sono avventate ben 3 societa’
private che hanno presentato altrettanti progetti di derivazione.
Questo incontro pubblico ha lo
scopo di informare i cittadini di questi progetti in atto e quindi di studiare
e pianificare le eventuali azioni lecite affinchè questi interventi vengano
definitivamente accantonati. Interverranno l’ Amministrazione Comunale, rappresentanti
di associazioni di pescatori, rappresentanti di comitati spontanei contro
l’ipersfruttamento idroelettrico e rappresentanti del Comitato Bellunese acqua bene comune.
Per Ass. Pescatori “Val Sarzana”
Santomaso Luca
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"IL PROBLEMA E' COMUNE A MOLTE ZONE ALPINE.. IL GIORNO 08/06/13 IN CARNIA SI TERRA UN CONVEGNO SUL TEMA..
IN ALLEGATO LOCANDINA EVENTO
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"IL PROBLEMA E' COMUNE A MOLTE ZONE ALPINE.. IL GIORNO 08/06/13 IN CARNIA SI TERRA UN CONVEGNO SUL TEMA..
IN ALLEGATO LOCANDINA EVENTO
mercoledì 22 maggio 2013
lunedì 20 maggio 2013
RUBATO CROCIFISSO A GOSALDO..
Pubblicato da
Luca Pollazzon
QUALCHE IDIOTA...Nei giorni scorsi ha rubato il Cristo nel capitello di Selle (Gosaldo); grazie a Cherubino Miana abbiamo la foto... se vi capitasse di vederlo avvisate i Carabinieri al 112 Grazie.
giovedì 16 maggio 2013
."SPECULATORI NON AVRETE LA VALLE” DI SAN LUCANO
Pubblicato da
Luca Pollazzon
Ieri mattina, martedì 14 maggio, è successo qualcosa d’importante: oltre un centinaio di cittadini agordini, in forma auto organizzata, hanno presenziato al sopralluogo previsto dalla Conferenza dei Servizi in merito alla proposta di realizzazione di una centrale idroelettrica in Valle di San Lucano (BL) da parte di Armonia srl, una ditta di Pavia,dando vita ad una determinata protesta contro il progetto.
Si è formato un corteo spontaneo che ha percorso e visionato i luoghi dove dovrebbe essere realizzata la centrale. Prima in località Col di Prà, in prossimità della confluenza dei torrenti Tegnas e Bordin, dove è prevista l’opera di presa che incanalerebbe l’acqua in una condotta forzata di circa 3,6 km fino alla centrale di produzione che sarebbe costruita nelle vicinanze della chiesetta di San Lucano.
Con un deflusso minimo vitale previsto di 180 litri al secondo, l’acqua del Tegnas, dopo l’opera di presa, scomparirebbe totalmente nel substrato di ghiaia del letto del torrente decretando la definitiva morte dell’ecosistema fluviale.
In questo senso, la ditta avrebbe espresso la volontà di depotenziare l’opera a partire da una modifica del deflusso minimo che verrebbe ricalibrato a 520 litri al secondo senza, però, incontrare alcun parere favorevole dei presenti, che, anzi, hanno ribadito la propria determinazione nel voler bloccare definitivamente il progetto.
In questo senso, la ditta avrebbe espresso la volontà di depotenziare l’opera a partire da una modifica del deflusso minimo che verrebbe ricalibrato a 520 litri al secondo senza, però, incontrare alcun parere favorevole dei presenti, che, anzi, hanno ribadito la propria determinazione nel voler bloccare definitivamente il progetto.
Dello stesso parere è anche l’amministrazione comunale che ha deciso di affiancare i propri cittadini in questa battaglia, nella salvaguardia di una valle importantissima dal punto di vista turistico e naturalistico.
Nella stessa valle, che fa parte della rete Natura 2000, che è inserita nelle zone SIC/ZPS d’importanza comunitaria e che ricade nell’area “Cuore” n.3 delle Dolomiti Unesco, sono state presentate altre tre richieste per nuove concessioni che se venissero realizzate si sommerebbero alle tre già esistenti, portando a 7 il numero degli impianti.
Più in generale, queste richieste ricadono in quel 10 per cento di acqua rimasta libera di scorrere nei propri alvei, mentre il “restante” 90 per cento è già incanalata, in quella rete di oltre 200 chilometri di tubature che ha reso il bacino idrico della Piave il più artificializzato d’Europa.
Ma il vento sta cambiando e le comunità locali iniziano ad alzare la testa. I tanti cittadini e le tante cittadine che ieri, in un martedì mattina lavorativo, si sono presentate di fronte ai proponenti dell’opera a ribadire che il bellunese non è più terra di conquista, sono la dimostrazione che la contrarietà all’iper-sfruttamento idroelettrico è sempre più diffusa e condivisa.
Un segnale che la politica bellunese dovrebbe incominciare a interpretare.
Dopo la Valle del Mis, il percorso di riscatto del nostro territorio continua dalla Valle di San Lucano.
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- video tratto da Belluno +
- galleria fotografica tratta da pagina flickr di BELLUNO + +
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